Medusa

Cosa darei per tornare a quegli anni,  quei magnifici anni 70….

E allora faccio marcia indietro e mi ritrovo a pensare a me.

Come mi vestivo in quell’estate? Come passavo quelle ore pigre, con le persiane accostate.., la spiaggia e gli ombrelloni, gli amici e il primo amore.

Partivamo con la barca di legno, pesante ma capiente, prestata per qualche ora da un marinaio.

I più forti remavano fino al largo, gli altri seduti osservavamo il paesaggio e le onde che si aprivano al passaggio dello scafo. Poi qualcuno esclamava: qui fermiamoci a fare il bagno. E allora uno alla volta ci tuffavamo, con un certo brivido per l’impatto con l’acqua fredda. Si nuotava, ci tuffavamo e scherzando ci allontanavamo dalla barca.

Ad un tratto un grido, ci giriamo tutti, Teresa ha un crampo! No era stata punta.., forse un morso di medusa.

Alcuni giuravano di averla vista, bianca, tonda con tanti braccini ciondolanti, era persino bellina da vedere, ma il suo morso era decisamente preoccupante.

Ci precipitiamo e nuotando portiamo a riva la ragazza , spaventata e dolorante. Il bagnino arriva subito e tenta di soccorrere la malcapitata, ma presto viene portata al pronto soccorso per essere visitata.

Fortunatamente la disavventura si risolse positivamente e Teresa torno’ presto in spiaggia a sdrammatizzare con noi, che scherzando le chiedevamo : com’era la medusa?

E lei ridendo: bella ma cattiva!