Cinema

Sunset Boulevard

Per quanto ci siano film stupendi e immortali, pochi sono quelli che davvero sono riusciti a cambiare la storia del cinema; titoli hollywoodiani quali Via col Vento (1939), Il Laureato (1967), Il padrino (1972), Pulp Fiction oppure anche Le Ali della Libertà (1994), incontrano certamente il favore di tutti. Ma se, a questo punto, io ci volessi aggiungere pure il  Viale del Tramonto (1950), voi che cosa ne pensereste?  Proviamo a ricordarlo insieme.

«Mr. De Mille, sono pronta per il primo piano» così Norma Desmond, ex diva del cinema muto, si rivolge a una cinepresa che non c’è, immaginando di essere ripresa dal suo regista prediletto, Cecil B. De Mille.

È la scena madre di Viale del Tramonto, capolavoro diretto da Billy Wilder che, con esso, entra nell’olimpo dei grandi del cinema. Il tema è quello del divismo, affrontato in maniera drammatica nella figura della protagonista, magistralmente interpretata niente meno che da Gloria Swanson.

Uscito nelle sale a metà esatta dello scorso secolo, il 4 agosto, il film insolitamente noir di Wilder ne segnò, più o meno volontariamente, una svolta definitiva. Forse non completamente assimilata al tempo e sicuramente molto avanguardistica dal punto di vista sia di contenuto che di  modalità di rappresentazione, la pellicola invitava a meditare a proposito di una critica tanto cinica quanto lucida del sistema, eseguita dall’ interno del sistema stesso: Viale del Tramonto svela infatti le macchinazioni del magico mondo del cinema, esaltandone e irridendo i suoi stessi fantasmi.

Tutto, dalla scelta minuziosa delle parole (la pellicola vinse anche l’Oscar per la Miglior Sceneggiatura) a quella del cast, rappresentano una parodia: e parodia è la parola chiave attraverso cui leggere questo film. Il grande cinema è stato e sempre sarà niente altro che un gioco, quasi grottesco. E fu il grottesco l’imperativo a cui si sottopose in maniera consapevole, anche l’attrice Gloria Swanson, colei che nel film interpreva la memorabile Norma Desmond. La protagonista divenne infatti il riflesso (allo stesso tempo vero e fittizio), della grande diva del cinema classico, un riflesso che Wilder utilizzò per chiedersi quanto quel tramonto auspicato dal titolo fosse tale oppure avesse rappresentato l’ennesima strategia del cinema (o degli  stessi divi) per parlare di sé.

Gloria Swanson, pseudonimo di Gloria May Josephine Svensson (Chicago, 27 marzo 1899 – New York, 4 aprile 1983), attrice statunitense.

Lo sviluppo della trama è quanto di più inaspettato e assurdo ci possa essere. Rispettando appunto il canone del genere noir, il film è narrato tramite un lunghissimo flashback da un giovane soggettista di Hollywood, Joe Gillis (interpretato dall’ attore William Holden). In poche parole, tutto si basa sull’incontro/scontro tra la proprietaria della villa, Norma (ex-diva del cinema muto ormai in rovina), e il giovane sceneggiatore, in cerca di fortuna; quest’ultimo, per scappare dagli esattori dei suoi debiti, infatti è finito per rifugiarsi a casa della Desmond. Tra i due si instaurerà un intenso rapporto, dapprima lavorativo e infine amoroso. Il legame che si creerà sarà basato principalmente sull’attrazione, la dipendenza e il ricatto. Sentimenti che non tarderanno a mostrare il loro lato nefasto e mostruoso, e che pertanto condurranno al triste omicidio finale.

Alla soglia dei suoi 50 anni,  Gloria Swanson riuscì ad incarnare esattamente quel tipo di divismo.

Conosciutissima diva del cinema muto essa stessa (tanto da essere stata considerata nella storia del cinema la prima star ad aver guadagnato 1 milione di dollari), la Swanson conobbe pure una grandissima crisi con l’avvento del sonoro. Fece molta fatica, infatti, a convertire la sua recitazione al parlato: i film in cui venne scritturata dal 1928 in poi si possono davvero contare sulle dita di una mano. In poche parole, quando ricevette la chiamata di Wilder, praticamente l’attrice era a digiuno dalle scene da quasi 15 anni.

Screenshot

La critica fu estremamente dura: considerato che il paragone con la protagonista era troppo evidente e che, in quegli anni, pure la Swanson stava passando un periodo difficile, in cui doveva provvedere a coprire molti debiti. Ma Norma Desmond divenne la sua occasione, il Canto del Cigno  del suo divismo. Un ruolo che non la lasciava neppure dopo le riprese: e la Swanson ne fece una performance sublime e audace.

Quanto ci sia stato della Desmond e della Swanson in Viale del Tramonto non è chiaro tanto che, pure a scrivere questo articolo, si finisce per confonderle. Fatto sta che è proprio questo perfido, ma geniale, espediente a rendere magistrale la pellicola.

Un film che si è guadagnato un posto d’onore nella storia del cinema, diventando, ironia della sorte, quello per cui la stessa Gloria Swanson fu più acclamata e ricordata.

Il cast
Author Image
Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

0 0 votes
Voto all'articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial
WhatsApp