Dimmi
Quante volte avrei voluto raggiungerti, al di là del tempo e dello spazio.
Stasera è una serata uggiosa, la pioggia martella sull’asfalto e le gocce, come lacrime, scendono lungo i vetri. La nostalgia si impadronisce di me in un ricordo di te…quanto mi manchi!!
Come fare per raggiungerti, tu non sei qui, e il bisogno di comunicare con te non mi abbandona. Mi avvicino al mio scrittoio, prendo un foglio una penna ed inizio a scriverti, so che potrai sentirmi, vedermi ed eccomi qua!
Mio caro figlio dove sei? Quanto avrei voluto vederti, averti.
Sai, ricordo, era primavera, ed io con la mia bicicletta andavo per strade accarezzando il mio ventre, sapendo che tu vivevi e crescevi in me. Che dolcezza! Già ti amavo, ma ti ho perso, però la tua essenza la vedo e sento vicina.
Ti vedo alto, biondo, ma dimmi, come è stato vivere per tre mesi dentro di me?
Il mio affetto per te cresceva giorno per giorno, sapevo che non ti avrei potuto avere, ma vivevo quegli attimi con te assoluti; io e te insieme eravamo un mondo carico di dolcezza e pace.
Hai lasciato in me un’impronta d’amore. Sai immaginavo il tuo piedino, con quelle piccolissime dita, che tenerezza piccolo mio!
Avrei voluto vedere il tuo volto, i tuoi occhi.
Dimmi, come ti sarebbe piaciuto esser chiamato?
Dimmi, dimmi qualcosa, attraverso un alito di vento, un sospiro da me emanato, dimmi.
Un dolcissimo silenzio inonda la stanza, cesso di scrivere e aspetto…
Il pianoforte dell’inquilino accanto inizia a suonare, forse un pezzo di musica Classica, ma la trovo meravigliosa.
Ecco il mio cuore inizia a battere forte forte e non so come ma pronunzio un nome, Matteo!
Matteo, figlio mio.!
Vibra nel tuo mondo di essenza e spirito ed invia la purificatrice luce più forte che puoi, per dar calore ai nostri cuori e alla nostra anima.
Ti sento e vicino mi raggiungi, mi sfiori ed io…sorrido.
Ciao Matteo, la tua mamma.