Accade oggi

Il chirurgo di Garibaldi

“Garibaldi fu ferito, fu ferito ad una gamba !”

 

Chi non conosce la celebre canzoncina su Garibaldi e l’ancor più famoso aneddoto storico cui si riferisce? 

E se adesso io vi dicessi Ferdinando Zanetti, qualcuno tra voi saprebbe dirmi qualcosa in merito? Conoscete tutti chi fosse e quale fosse il legame con il nostro audace condottiero?

Ebbene amici carissimi, dovete sapere che la figura e l’opera di Ferdinando Zannetti furono davvero importanti. Cominciamo con il dire che egli fu  il medico che estrasse dal piede del generale Garibaldi il famoso proiettile che lo aveva ferito al piede destro.

L’antefatto è quasi proverbiale: si tratta della famosa giornata dell’Aspromonte, ovvero quel 28 agosto del 1862 in cui Garibaldi fu colpito da un proiettile nel malleolo destro, nel corso di una scaramuccia con i bersaglieri piemontesi del generale Pallavicini Priola. Secondo gli storici, l’eroe dei due mondi sarebbe stato ferito da “fuoco amico”, ovvero da un colpo sparato dalle camicie rosse, nel momento in cui il generale si interponeva fisicamente per evitare lo scontro fratricida.

“Garibaldi in Aspromonte 1862”: il dipinto di Fattori mostra il celebre episodio del generale ferito al piede destro

Trasportato a Pisa via mare dalla Calabria, Garibaldi fu visitato dai più insigni chirurghi e dottori dell’epoca, ma l’estrazione fu portata a termine il 23 novembre proprio dal medico Ferdinando Zannetti, che dell’intervento fece un accurato resoconto esposto alla 2° adunanza della Società Medico Fisica Fiorentina del 22 febbraio 1863.

La perizia del medico nell’estrazione del proiettile fu tale che un gratissimo Garibaldi indirizzò allo Zannetti un biglietto da Caprera datato 22 giugno 1863 in cui scrisse: “La mia guarigione procede a gonfie vele […] Non ho indizio di dolori artritici […] Vogliatemi bene, ch’io ve ne voglio tanto davvero e sono per la vita vostro di cuore”.

Dovete sapere anche che lo Zannetti, sebbene fosse nato a Monte San Savino (in provincia di Arezzo), fu assai legato alla città di Firenze: qui fu abilitato alla professione di chirurgo (nel 1826), operò in qualità di Chirurgo fiscale (una specie di chirurgo condotto) nel corso dell’epidemia di colera del 1835 e fu per questo insignito dal Granduca della medaglia d’oro di prima classe; nella città gigliata fu professore di Anatomia patologica negli anni Quaranta del secolo XIX. Come se tutto questo non bastasse a giustificare il legame con la nostra città, potrei dirvi pure che, ovviamente,  a Firenze lo Zannetti ebbe la sua abitazione. Sopra il portone in cui egli prese dimora in via de’ Conti, il Comune ha fatto installare una lapide commemorativa del grande personaggio.

La città lo ha onorato anche intitolandogli un tratto della via in cui abitava: via de’ Conti, che parte da piazza Madonna degli Aldobrandini, si trasforma infatti in via Ferdinando Zannetti alla biforcazione che conduce su via de’ Cerretani.

Ferdinando Zanetti

Lo Zannetti, oltre che come protagonista della celebre “estrazione del proiettile” dal piede di Garibaldi e come scienziato dedito agli studi in medicina e chirurgia, viene ricordato per il suo ruolo di patriota, che lo portò ad essere nominato, nel 1848, allo scoppio della Prima Guerra d’Indipendenza, chirurgo in capo dell’Armata Toscana in Lombardia. Convinto sostenitore della causa unitaria, partecipò nel 1859 alla Seconda Guerra d’Indipendenza come Direttore del Servizio Sanitario delle truppe di Garibaldi. E’ proprio in questa veste che rientrò fra i consulenti di fama internazionale che vennero chiamati a consulto per l’estrazione della pallottola dal piede del Generale.

L’illustre cittadino di Firenze, anche se ormai praticamente obliato, ebbe molti punti in comune con il generale Garibaldi, di cui uno particolarmente curioso: con l’eroe risorgimentale, lo Zannetti non condivise soltanto la fede patriottica e la celebre vicenda della pallottola, ma anche l’adesione alla Massoneria. Fece parte, infatti, della loggia fiorentina “Concordia”, la più antica lega massonica italiana, della quale divenne Gran Maestro nel 1870. A testimoniarlo, il libro degli iscritti alla Loggia Concordia e la tessera di affiliato, che lo Zannetti custodì con cura e che è oggi conservata negli archivi della Biblioteca Moreniana.

La lapide commemorativa installata sopra la casa di Ferdinando Zannetti in via de’ Conti
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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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Paolo Frediani

Pubblicazione semplicemente fantastica!

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