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L’ Incontro con l’amore

Tra lei e Luigi c’era stato uno scambio puro e innocente, non c’era affatto il peccato che ci vedeva sua madre. Riandò con la memoria al momento in cui lo aveva conosciuto, qualche mese prima. Non aveva detto nulla ai genitori proprio prevedendo una reazione del genere.

Aver conosciuto Luigi era aver conosciuto l’amore, il cuore che batte forte forte il calore delle sue mani sulle sue, il sentirsi un tutt’ uno padroni di un mondo che apparteneva solo a loro, mentre il vivere si apriva a loro, come un sole estivo.

Se questo voleva dire toccare il cielo, loro erano cielo se questo voleva dire essere tramonto, loro erano tramonto, erano tutto ciò, che gli circondava perché l’amore magicamente aveva aperto tante porte.

Non certo potevano scordassi della loro panchina che nel parco gli ospitava, Aria cosi si chiamava lei, ricordò il loro incontro, il loro conoscersi nella stagione invernale. Il freddo che di lì a poco passava si scaldavano con i loro baci i loro abbracci, tesi a proteggere il loro amore.

 Ad un tratto mentre i ricordi affioravano, lei si chiese cosa centrasse con loro la Battaglia di Armageddon, battaglia fra Dio e Satana, fra bene e male? Lei sapeva che Dio era amore, e forse non erano in braccio a lui?

Quanta tenerezza, quanto timore la prima volta che scoprirono che potevano unirsi in quell’abbraccio infinito, che li portava ad essere un corpo unico, in una passione a loro sconosciuta.

Tante le domande che suscitavano le parole di sua madre, non trovavano risposte e lei capiva quanto fossero fuori tema, quanto fossero distanti da loro, era qualcosa di chiuso nel quale la fragilità delle persone piaceva viversi, punti di riferimento nei quali trovare riparo dall’improbabilità della vita.

Indispettita e determinata tornando a casa aprì la Bibbia, convinta di trovare frasi o citazioni che potessero contemplare il loro amore. Un Dio cattivo, un Dio che non lascia libertà, poco convinceva Aria. Di a poco si trovo a leggere il “Cantico dei Cantici”. Colpisce subito Aria, il versetto che parla dell’amore carnale che è riconosciuto come” fiamma del Signore”

“Forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore”. Quel fuoco divoratore è un riflesso di quell’amore appassionato che Dio ha per l’umanità e questi è lo sposo mentre l’umanità è la sposa. Solo a queste parole Aria si senti pervadere da una felicità che a lei fanciulla non si era mai presentata, il suo volto si coprì di lacrime che riflettevano la sua gioia, mentre l’inquietudine si acquietava.

No non poteva andare dalla madre per farle leggere quei capitoli, non avrebbe compreso e la sua decisione fu di non dirle niente e di continuare la sua storia con Luigi. Nessun Dio punitivo avrebbe intrecciato il suo cammino, nessuno che non conosceva quei sentimenti quelle passioni che la videro in pace con se stessa, e il mondo che la circondava.

Aria terminò la sua lettura leggendo una considerazione.” Il senso di quelle parole va ricercato dentro le parole stesse, ridondanti sensualità ed erotismo, nella descrizione piena di meraviglia nella bellezza dei corpi, maschili e femminili e della trascendenza divina dell’amplesso sessuale.”

Fu cosi, che poté addormentarsi, e dolcemente pensare al suo nuovo incontro con Luigi.

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Paola Fabbri

Paola Fabbri, lettrice di testi poetici e introspettivi, ha frequentato corsi di teatro e formazioni Steineriana di colori. Nata nel 1951 a Pisa, ha pubblicato libri amatoriali di poesie e racconti. Con “La vita canta” è giunta terza al premioInternazionale Litterae Fiorentinaie. Dice di sé: non è facile dare vita alla mente razionale ma l’anima sa dove andare per cogliere i suoi versi in fiore che sbocciano dal suo sentire come petali di rosa.

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