Un orsetto che non invecchia mai
Alan Alexander Milne insieme al foglio Christopher Robin , ed al suo inseparabile orsetto .
Parecchi anni fa, raccontare le fiabe a mia figlia era uno dei momenti migliori della giornata: io mi sedevo sul grande tappeto in camera sua, lei si sistemava in tutta fretta tra le mie gambe e in ultimo, ci piazzavamo il libro che avevamo scelto proprio lì, davanti a noi.
E così, la magia aveva inizio: immagini e parole scorrevano sulle nostre labbra e nella nostra mente, al galoppo con la fantasia, ogni tanto si tornava indietro di qualche pagina per rivedere una figura che ci era piaciuta particolarmente, oppure per ricordare come era buffo un tale personaggio o anche per cantare di nuovo insieme la canzoncina dei protagonisti. Capitava che a volte io fossi praticamente costretta a leggere le stesse fiabe per giorni e giorni di fila: al contario, altre volte, dovevo saltare da un libro all’altro perché la mia piccola dittatrice decideva che le sarebbe piaciuto seguire la Carica dei 101, mentre volava sul tappeto di Aladino e non si voleva perdere un assaggio di budino della Festa delle Posate nel Palazzo de La Bella e la Bestia…insomma, qualsiasi fosse il punto di partenza, il viaggio che facevamo era sempre ricco di nuove avventure e di nuovi finali, tutti a sorpresa!
Mi piaceva raccontarle queste storie, a volte soltanto lette, a volte frutto della mia immaginazione.Come mia figlia, anche io avevo i miei personaggi favoriti: , voi forse non ci crederete, ma iìuna delle mie grandi passioni era leggere delle avventure di Winnie the Pooh, un personaggio creato nel 1926 dai racconti che un papà amava inventare per il suo bambino di nome Christopher.
Probabilmente non tutti sanno che Winnie the Pooh, non fu frutto solo di fantasia, ma nella realtà dei fatti egli fu un piccolo cucciolo d’orso, in carne ed ossa: rimasto orfano di mamma, fu acquistato dall’ufficiale veterinario Colebourn in Canada, durante la Prima Guerra Mondiale. Poi, in seguito, il militare lo donò allo Zoo di Londra. Il cucciolo si chiamava Winnipeg, dal nome della città natale dell’ufficiale Colebourn, ma presto diventò soltanto Winnie, un simpatico vezzeggiativo per via della dolcezza del suo carattere.
A Londra divenne subito molto popolare ed amato, soprattutto dai bambini: fra loro ve n’era uno particolarmente affezionato; egli si chiamava Christopher Robin ed era il figlio dello scrittore Alan Alexander Milne. Christopher aveva ricevuto in dono per il suo primo compleanno un orsacchiotto di pezza che aveva chiamato Edward, ma poi ne aveva abbreviato il nome in Teddy: e Christopher Robin non si separava mai dal suo Teddy . Ma dopo parecchie visite allo zoo presso il recinto del piccolo Winnie, Chirtopher prese la ferma decisione decise di ribattezzare il suo orsacchiotto in Teddy Winnie : cosi, in men che non si dica, Winnie-l’orso diventò il protagonista delle storie della buona notte, che Milne inizio a scrivere per il figlio.
Altri pupazzi di Christopher Robin stimolarono la fantasia del padre Milne e, ben presto, il mondo di Winnie si popolò di nuovi amici: Ih-Oh l’asinello, Pimpi il maialino, Tigro la tigre saltellante, mamma Kanga e il piccolo Roo. Il coniglio Tappo e il gufo Uffa esistevano invece solo nella fantasia di Christopher Robin e del padre.
A.A. Milne in breve scelse le storie più belle e le raccolse nel libro Winnie the Pooh, edito nel 1926. Fu subito un successo: incontrò i consensi di pubblico e critica e, nei due anni che seguirono, lo scrittore replicò con la pubblicazione della raccolta Now We Are Six e The House at Pooh Corner, il seguito di Winnie the Pooh.
Tutte le storie di Winnie scritte da A.A. Milne furono splendidamente illustrate da Ernest H. Shepard, che ispirò i propri disegni direttamente dall’ambiente natale di Winnie e di Christopher Robin; visse con la famiglia Milne diverso tempo e scoprì il bosco in cui il bambino giocava con i suoi pupazzi, conosciuto oggi e da tutti i suoi fan come Il Bosco dei 100 Acri
Le due collane di libri ebbero uno strepitoso successo di vendite e furono tradotte addirittura in ben 25 lingue.
Alla sua morte i diritti furono acquistati dalla Walt Disney, la quale fece di Winnie the Pooh, uno dei suoi personaggi di maggior successo, un vero e proprio brand vincente: riadattato nella grafica e nei contenuti, è divenuto il protagonista di numerosi lungometraggi, di moltissime serie animate, di gadgets e giocattoli.
L’ Esordio di Winnie the Pooh, l’orsacchiotto che alla tradizionale golosità per il miele dei suoi simili unisce una particolare predilezione per la poesia, è ufficialmente datato 14 ottobre 1926. Inutile insistere sulla genialità semplice e coinvolgente che ha fatto la fortuna di questo orso e del suo creatore, un orsetto di pezza che pare vivere di vita propria e non invecchiare mai.
Eppure oggi, nel Bosco dei Cento Acri, lo aspetta una grande festa, tanti e fedeli amici pronti a festeggiare il suo onorevole compleanno: perché, anche se non pare, sulla torta saranno 93 le candeline da spengere, e tutte in un sol fiato se, come da tradizione, si vuole che portino ancora fortuna a lungo!
E allora, Auguri anche da parte nostra al simpatico e sempre sbarazzino orsetto Winnie the Pooh!