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Il Tempio dell’Arte Moderna

Il MoMA di New York  è più di un museo, è Il tempio dell’Arte Moderna e si trova proprio nel centro di Manhattan.

Chi di voi non ne ha mai sentito parlare? Tutti i più grandi artisti hanno esposto in questo luogo che oggi si trova al centro del cuore pulsante della Grande Mela.

Il Museum of Modern Art nacque dall’idea e dalla caparbietà di tre donne appartenenti all’alta borghesia americana, rendendo possibile un’opera cruciale per la memoria di un secolo e più,  di ingegno e creatività.  

L’anima del gruppo fu Abby Aldrich Rockefeller, moglie dell’ ultimogenito dell’uomo più ricco del mondo (il petroliere John D. Rockefeller Jr.).

Nell’impresa di dare vita ad un nuovo spazio espositivo artistico, ella coinvolse altre due sue amiche: Lillie P. Bliss e Mary Quinn Sullivan. L’altolocato terzetto fu da subito soprannominato The Ladies. 

Il museo doveva essere la casa dell’arte moderna americana, ma nessuno nei primi anni Trenta poteva mai immaginare che sarebbe diventato nel corso della storia uno dei musei più importanti del mondo. 

Oggi il MoMA si trova sulla 53ª strada, tra la Quinta e la Sesta Avenue (uno splendido palazzo costruito su un terreno che Rockfeller regalò a sua moglie, appositamente per edificare la nuova struttura):  ma l’anno dell’apertura  era una semplice galleria di sei stanze prese in affitto al dodicesimo piano del Manhattan’s Heckscher Building. 

L’Inaugurazione avvenne il 7 novembre dell’anno 1929, una scelta a dir poco azzardata, poiché tutta l’ America era in ginocchio a seguito del drammatico crollo della Borsa, avvenuto pochi giorni addietro.

La nuova struttura intendeva rappresentare il primo esempio di museo d’avanguardia, un punto di ritrovo per tutti gli artisti americani contemporanei, da estendere poi a tutti gli artisti del mondo: non fu  facile per le Ladies attirare nuovi finanziamenti per acquisire le opere e sistemare i locali. Tuttavia la straordinaria iniziativa sortì un meritato successo e, ad oggi, il  MoMA è divenuto uno dei musei più importanti del mondo.

Nella prima composizione societaria, la signora Alby Aldrich Rockefeller copriva il ruolo di tesoriere, mentre A. Conger Goodyear fu il presidente del consiglio di amministrazione della Albright Art Gallery di Buffalo.

Furono coinvolti nell’iniziativa anche il co-direttore del Fogg Art Museum, ovvero Paul J. Sachse Frank Crowninshield che tutti conoscono come il direttore del famoso magazine Vanity Fair. 

Quando il proprietario di Vanity Fair dette l’incarico di direttore a Crowninshield lo definì addirittura: «L’uomo più colto, elegante ed accattivante nell’editoria, se non in assoluto a Manhattan»

Dalla sua prima destinazione, il  MoMA fu poi  trasferito nel Time & Life Building (all’interno del Rockefeller Center) nel 1937 ma l’apertura al pubblico avvenne solo il 10 maggio del 1939, precisamente a dieci anni dalla prima inaugurazione. 

Per quest’occasione ci fu una grande festa, in cui parteciparono oltre  6000 invitati e il nastro fu tagliato virtualmente dallo stesso Presidente Franklin Delano Roosevelt mentre si trovava alla Casa Bianca, tramite collegamento radiofonico.

Nei primi 10 anni di attività, il museo ebbe, da subito,  un grande richiamo internazionale. Il 4 novembre del 1935 ci fu una personale di Vincent Van Gogh con 66 dipinti a olio e 50 disegni, provenienti dall’Olanda e correlati dalle lettere dell’artista: fu un successo incredibile. Non si era mai visto nulla di simile a New York.

La nuova sede più ampia e più capiente, permise al MoMA di allargare la sua collezione: si susseguirono numerose mostre, tra cui anche una retrospettiva dedicata a Picasso, tra 1939 e il 1940.

La famiglia Rockefeller s’impegnò in prima linea nella promozione del museo: i figli di Abby, Nelson e David dedicarono la loro vita al MoMA, considerato quasi un bene di famiglia, tanto che ancora oggi nel consiglio di amministrazione siedono David Rockefeller Jr. e Sharon Percy Rockefeller.

La sede del MoMA è stata restaurata diverse volte e l’ultimo lavoro si è concluso alla fine del 2004, con un progetto firmato dall’architetto giapponese Yoshio Taniguchi. Gli spazi del museo sono stati quasi raddoppiati, così come ahimè, il costo del biglietto d’ingresso!

Oggi il MoMA è il museo più caro della città, ma visitarlo è un viaggio straordinario all’interno degli ultimi due secoli dell’arte e personalmente ritengo che ne valga assolutamente e veramente la pena. 

Da poco è stato approvato il progetto di un ulteriore ampliamento, che punta alla costruzione di una torre dell’altezza di 300 m, che porterà un 30% di spazio in più.

Questo tempio della cultura, visitato ogni anno da quasi 3 milioni di persone, conta 150 mila opere, e  22 mila film, mentre la biblioteca e gli archivi raccolgono oltre 300.000 libri e periodici e sono più di 70.000 le schede personali degli artisti.

Una tappa assolutamente da non perdere quando si va a New York.

Tanto di cappello alle …Ladies!

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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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Ornella

Al MOMA ho vissuto una delle esperienze più esaltanti della mia vita.Bellissimo articolo!

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