Il miracolo dell’Olmo risanato
Il visitatore che passando da piazza del Duomo intenda aggirare il Battistero sul lato che guarda verso via Cavour, potrà notare facilmente una colonna marmorea sormontata da una croce, che sta eretta su un piccolo basamento di tre scalini. Egli non lo sa, o forse neppure lo immagina, che nonostante il suo aspetto dimesso, la colonna in questione celi una delle più pregnanti tradizioni fiorentine, quella legata al culto del Santo vescovo Zanobi.
La colonna di San Zanobi, infatti, è eretta nel punto esatto in cui la salma del vescovo fiorentino operò, secondo la tradizione, uno dei suoi più famosi miracoli.
L’avvenimento, secondo quanto riportato dalla tradizione, avvenne in occasione della traslazione delle spoglie del vescovo Zanobi – morto in odore di santità – dalla Basilica di San Lorenzo, dove si trovavano originariamente, alla cattedrale di Santa Reparata.
La leggenda vuole che in tale occasione la salma del Santo Zanobi avesse sfiorato un enorme albero di olmo ormai disseccato, il quale subito dopo, cominciò a rifiorire. In considerazione della sua miracolosa rinascita, si racconta che il tronco dell’albero sia stato successivamente utilizzato per scolpire un crocifisso ligneo oggi conservato nella chiesa di San Giovannino dei Cavalieri, una bellissima chiesa a molti poco nota, ubicata vicino a Piazza san Marco, per la precisione in via San Gallo (io, abitando da quelle parti da bambina, ci andavo sempre a prendere messa nel giorno di domenica).
Ma torniamo a noi: secondo alcuni studiosi pare che le cose non andarono neppure esattamente così e sembra che quel legname venne invece utilizzato dal Maestro del Bigallo per realizzare un dipinto raffigurante le gesta del Santo.
Purtroppo, non ho rilevato fonti certe che ci possano garantire la prima quanto neppure la seconda ipotesi. Ma possiamo affermare che, esattamente nel luogo in cui sorgeva il famoso olmo del miracolo, venne eretta una colonna commemorativa che ancora oggi possiamo, appunto, ammirare.
Addirittura, l’originale fu sostituita da una copia con fusto in granito, nel 1334, essendo stata l’autentica travolta dall’onda di piena nel corso della catastrofica alluvione che danneggiò l’intera città di Firenze nel 1333.
Nel 1375, inoltre, fu aggiunta sul fusto un’ iscrizione che ricorda la leggenda legata a San Zanobi. La colonna originaria aveva sulla sommità una statua di San Zanobi che si diceva ricavata dal legno di quello stesso olmo che la sua salma aveva miracolato.
E anche qui le cose si complicano, in quanto sembra che la data in cui il miracolo avvenne sia anch’essa controversa: sulla base della testimonianza del vescovo dell’epoca, Andrea, la traslazione del Santo ed il relativo miracolo avvenne il 26 gennaio del 429. Secondo gli studiosi più recenti, invece, il miracolo della traslazione avvenne quattro secoli più tardi, nel IX secolo d.C..
Molte sono le opere d’ arte ed i monumenti legati alla vita ed ai miracoli di San Zanobi. Fra questi, meritano di essere ricordate le quattro tele dipinte da Sandro Botticelli: Battesimo ed elezione a vescovo di San Zanobi, Ultimo miracolo e morte di San Zenobi, ed infine le due versioni che rappresentano tre miracoli del Santo, ossia quella esposta alla National Gallery di Londra, e quella conservata al Metropolitan Museum di New York.
La colonna di San Zanobi non è peraltro l’ unica colonna commemorativa di Firenze: molto conosciute sono anche la colonna del Trebbio, nei pressi di Santa Maria Novella, la colonna di Santa Felicita, nella omonima piazzetta, la colonna dell’Abbondanza in piazza del Repubblica e la colonna della Giustizia, in piazza Santa Trinita.
Ma quanta bellissima storia cela la nostra splendida città? Ho da poco scritto un libro su buona parte delle sue curiosità e già mi ritrovo a scoprirne altre.
Ed è questo il bello: Firenze, non finirà mai di stupirci, nel bene e nel male!