Frankalin
“Tra 30 anni voglio che i miei figli riconoscano le persone che li hanno aiutati senza alcuna aspettativa in cambio.
Ventisei anni fa ho lasciato l’aeronautica venezuelana per venire in America. Non avevo documenti ed è stata dura.
Ad un certo punto mi sono arreso e sono tornato a casa. Ero giovane e mi sono sentito perso.
Anni dopo, nella mia casa in Venezuela, ho ricevuto con sorpresa una lettera, dove avevano approvato il mio visto per gli Stati Uniti. Non pensavo che questo momento sarebbe mai arrivato!
Da allora lavoro in Florida su jet piccoli e grandi. Posso dare un nome a ogni parte, aggiustare ogni meccanismo e far volare qualsiasi cosa. Quando, recentemente, ho fatto il giuramento per la cittadinanza americana, ho toccato cieli che non avevo mai toccato prima.
Sapevo che dietro tutto questo c’era mia sorella più grande. Lei era quella con i sogni grandi per tutti noi, e che aveva spedito la richiesta nel 2003.
Molti chiamano queste persone famiglia. Io li chiamo angeli.”
Franklin