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Mamma

Avete mai provato a chiedere a qualcuno: «Hai presente la canzone Mamma?»

Dopo  qualche attimo di esitazione, certamente il vostro interlocutore  replicherà: «Quale? quella che fa Maaaaammaaa….»,  accennando quasi sempre anche al proseguo dell’ inciso: «.…solo per te la mia canzone vola….»!

E detto questo, rivolgendomi a voi che state leggendo: riuscite sinceramente in questo momento ad esimervi dal proseguire a canticchiare il resto della strofa?

Ebbene, in  questa reazione c’è tutta la storia di Mamma, del suo intramontabile successo e di quanto essa si sia trasformata in un persistente archetipo di canzone italiana, fortemente intrecciata con una parte di storia dell’identità nazionale italiana, costruita attraverso la figura delle madri.

La canzone, come tutti i grandi successi, ha accumulato con il tempo i tanti significati che le sono stati attribuiti da chi l’ha ascoltata, da chi l’ha dedicata e da chi l’ha cantata, a seconda del momento e del mezzo di diffusione.

Cesare Andrea Bixio

Mamma rappresenta la popolarità, la semplicità della canzone italiana:  il suo incessante richiamo all’unità e all’universalità dell’ amore materno, l’ha trasformata in molto più di una canzone,  l’ha resa un vero e proprio inno.

I suoi versi e la sua melodia furono concepiti da Cesare Andrea Bixio e dalla sua metà artistica Bixio Cherubini nel 1941 per il film omonimo di Guido Brignone. Il brano fu eseguito per la prima volta dal tenore italiano Beniamino Gigli, il quale aveva recitato anche nel film con il ruolo del protagonista.

Eppure, questa semplice canzone sopravvisse alla Seconda Guerra Mondiale, fu incisa su disco, venne diffusa per radio; fu ascoltata in tutto il mondo divenendo immediatamente il simbolo della terra lontana, della nostalgia e del ricordo della patria, della Madre della madri, della madre di ognuno di noi, in un continuo richiamo alla vita.

Mamma è stata ballata tra le pareti domestiche e nelle sale da ballo.

Cavallo di battaglia non solo dei grandi tenori, da Gigli a Pavarotti, ma anche dei grandi cantanti cosiddetti di voce (da Nunzio Gallo a Claudio Villa), essa venne fatta interpretare anche dal topo più famoso dell’ Italia di un tempo, Topo Gigio!

Il tenore italiano Beniamino Gigli

È stata tradotta in inglese, francese, spagnolo, tedesco, fiammingo, svedese, portoghese, facendo il giro del mondo, acquistando di volta in volta nuovi significati e nuovi interpreti!

Conoscete dunque una canzone migliore da dedicare alla vostra mamma nel giorno della sua festa?

Certo che no!

Quindi ascoltiamola ancora una volta insieme, interpretata dell’immenso  Beniamino Gigli.

Felice Festa della Mamma a tutte le mamme

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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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