In giro per Firenze,Le vostre storie

Il Diavoletto del Giambologna

Amici…fra le Leggende e le Storie su Firenze ⚜️💜 c’è quella sul “il Diavoletto del Giambologna”.

In un angolo di Palazzo Vecchietti c’è un Diavoletto scolpito. Secondo la leggenda quel demone ricorda un’apparizione malvagia nel 1243. 

Firenze è una città che pullula di leggende e di curiosità legati al passato. Tra queste c’è una scultura a un angolo di strada: si tratta di un Diavolo, che si trova a Palazzo Vecchietti, nella via che porta lo stesso nome e  precisamente tra via de’ Vecchietti e via Strozzi. In pochi, però, si accorgono della presenza di questa misteriosa scultura a dir poco grottesca e diabolica.

Già, diabolica. E come potrebbe essere diversamente se la scultura che si scorge in questo punto ritrae un diavoletto portabandiera? L’originale, firmato dal Giambologna, si trova oggi al museo Bardini, dopo una primo periodo passato in esposizione presso la Terrazza di Saturno in Palazzo Vecchio. La scultura è stata fatta erigere da Bernardo Vecchietti, proprietario di Palazzo Vecchietti, oggi uno splendido hotel di lusso. A cosa si deve questa decisione? Pare la statua sia una celebrazione di un episodio legato alla vita di San Pietro Martire, avvenuto nel 1243. Quest’ultimo infatti, durante un giorno passato a predicare per la crociata contro i Patarini presso il Mercato Vecchio (scomparso sul finire dell’Ottocento per fare spazio all’odierna Piazza della Repubblica) fu sopreso da un cavallo imbizzarrito, che altro non poteva essere che il diavolo, giunto sotto le vesti di un quadrupede. Tuttavia, l’azione intrapresa dal demonio non ebbe affatto un esito positivo, tant’è vero che l’animale venne prontamente immobilizzato da San Pietro Martire con un gesto sacro, il segno della croce. Dopo qualche istante il cavallo, impaurito, indietreggiò e corse via: arrivato tra via de’ Vecchietti e via Strozzi, scomparve in una nuvola di zolfo e da allora non se ne ebbe più traccia.

Passò il tempo e nel 1584 l’allora proprietario del palazzo, Bernardo, diede allo scultore fiammingo Giambologna (Jean de Boulogne) l’incarico di rinnovare il suo palazzo, il quale scelse di prestare volentieri la sua arte e il suo mestiere come simbolo di ringraziamento alla famiglia che lo aveva accolto e protetto al suo arrivo a Firenze.

Fu proprio il Giambologna che, in un angolo, pose quel demone scolpito e, secondo la leggenda, si ispirò al Diavolo, ricordando la sua apparizione.

L’episodio è ritratto anche nell’affresco trecentesco situato sulla facciata della Loggia del Bigallo, in piazza San Giovanni, anche’essa situata in pieno centro storico fiorentino.

La scultura portabandiera che si trova ancora nello stesso angolo del palazzo non è l’originale, che si trova, invece, nella Terrazza di Saturno a Palazzo Vecchio. Gli storici dell’arte, invece, sostengono che si tratti di un satiro che faceva parte di una composizione andata perduta. Che sia leggenda o realtà poco importa: da quell’angolo del palazzo lo sguardo del Diavoletto del Giambologna è sempre lì a tenere sotto controllo i passanti!

Il Diavoletto
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Andrea Giovanni Iacopini

Andrea giovanni Iacopini nasce a firenze nel 1955. Geometra con la passione per le storie fiorentine è amante degli animali, della musica anni 70/80, di cinema e della squadra Viola. Si definisce un ottimista per natura.

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