Il segreto di un poeta
Solo ho amica la notte.
Sempre potrò trascorrere con essa
D’attimo in attimo, non ore vane;
Ma tempo cui il mio palpito trasmetto
Come m’aggrada, senza mai
distrarmene.
Avviene quando sento,
Mentre riprende a distaccarsi da ombre,
La speranza immutabile
In me che fuoco nuovamente scova
E nel silenzio restituendo va,
A gesti tuoi terreni
Talmente amati che immortali parvero,
Luce.
Giuseppe Ungaretti, “Segreto del poeta”
Maestro riconosciuto dell’ermetismo, inaugurò la schiera dei grandi autori del Novecento, rivoluzionando con il suo nuovo linguaggio il modo di fare poesia.
Nato ad Alessandria d’Egitto l’8 febbraio 1888 da famiglia originaria di Lucca, e morto a Milano il 1 giugno del 1970, nei primi trent’anni trascorsi in Egitto covò dentro di sé il germe della poesia, attraverso le letture in particolare di Mallarmé e Leopardi.
L’esperienza di soldato in trincea, durante la Grande Guerra, lo segnò profondamente, facendogli maturare il senso effimero della condizione umana, così presente nelle sue liriche, a partire dalla prima raccolta Il porto sepolto del 1917.
Con la raccolta L’Allegria (1931) giunse a maturazione il suo innovativo stile poetico, prodotto di una rielaborazione formale del simbolismo francese, coniugata con la dolorosa esperienza della guerra.
