Firenze,La Firenze dei Fiorentini

La Reginetta dei mercati

Il 1905 è stato un anno molto importante per Firenze; una serie di eventi cambiarono in un certo qual modo uno stile di vita che si era andato consolidando. Un esempio su tutti: il restauro del Palazzo dell’Arte della Lana, dietro la Chiesa di Orsanmichele.  Quell’anno, per festeggiare l’arrivo della primavera, vennero organizzati spettacoli, giochi, sfilate, manifestazioni e feste davvero straordinari.

Firenze e i fiorentini furono travolti da un susseguirsi vorticoso di eventi; ci furono la Festa dei fiori, le corse ai cavalli, due serate di gala al teatri Niccolini e alla Pergola. Fu pure organizzata una tombola popolare in piazza della Signoria e, ultimo ma non ultimo, venne indetto uno sfarzoso ballo in maschera. 

Al quel tempo, si svolgeva anche un altro genere di festa, decisamente più popolare ma … apprezzatissimo da tutti gli uomini di ogni stirpe e rango! Più che di una festa potremmo dire che si trattava di un concorso di bellezza, “ante litteram”.  L’evento, peraltro, non si limitava a Firenze bensì era esteso ai principali capoluoghi d’ Italia. La manifestazione prendeva il suo nome ispirandosi a coloro che di fatto ne erano le protagoniste, le  Reginette dei Mercati”. 

 

Ovviamente, alle soglie del XX secolo, le cose non stavano tutte come ai nostri giorni. Ad esempio, oggi ovunque impera la grande distribuzione: catene di supermercati, di ipermercati ovunque; centinai di chilometri quadrati di fondi commerciali stracolmi di beni di consumo, commestibili e non. Ma a quel tempo, a Firenze  non si palesava certo questa situazione. Per acquistare o per vendere cibo ci si recava presso le botteghe, oppure al mercato.

Va da se’ che la sua elezione a capitale temporanea del Regno d’Italia (1870-1875), complice anche la crescita imprevista della popolazione, aveva messo in atto dei considerevoli cambiamenti a livello urbanistico: ad esempio, con la distruzione del mercato vecchio per far spazio alla nuovissima Piazza della Repubblica, il mercato presso la Loggia del Porcellino non era stato ritenuto più sufficiente alle esigenze dei fiorentini. Per questo erano stati progettati tre nuovi spazi coperti: Il Mercato centrale di San Lorenzo (realizzato su progetto di Giuseppe Mengoni, l’architetto della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano che, per farlo, si era ispirato alle Halles parigine), il Mercato di Sant’Ambrogio, e un terzo mercato (sempre a firma del Mengoni), realizzato presso il quartiere di San Frediano che fu inaugurato nel 1875, per poi essere demolito nel 1915.

C’erano poi i molti mercati rionali che oltre ai venditori  habitués,  ospitavano gli ambulanti.

Ma torniamo al nostro concorso di bellezza: dopo una laboriosa e sofferta selezione da parte di una giuria selezionatissima, composta di soli uomini (!), la sfida -che ricordiamo ancora una volta si svolgeva su scala nazionale- prevedeva l’elezione di una reginetta locale che fosse in un certo qual modo “legata” all’ambiente mercatale. 

Tutte le candidate prescelte per rappresentare le proprie città, si sarebbero quindi dovute sfidare in una selezione finale. Solo allora la vincitrice sarebbe stata incoronata “Reginetta dei Mercati” dell’anno corrente.

Ebbene, in quella primavera dell’anno 1905,  l’elezione era risultata particolarmente difficile e contrastata. Tante erano state le bellezze in concorso. A Firenze il ballottaggio era stato tra due fanciulle; una graziosa erbivendola e la figlia di un pizzicagnolo del Mercato Centrale. La giuria aveva poi fatto la sua scelta consegnando la corona a Rina Lucci, la figlia del pizzicagnolo.  

Una vittoria davvero meritata. A tutt’oggi basta guardare un suo ritratto d’ epoca per coglierne la straordinaria e indiscussa bellezza. 

Il 18 maggio seguente, accompagnate dalle relative madri, arrivarono a Firenze anche le regine di Milano e Torino, Maria Nulli e Rosa Pio Ferro. Quest’ultima, ventenne, lavorava nella macelleria paterna. Al proposito pensate che un cronista scrisse su di lei queste parole: “lo spettacolo quotidiano del sangue e della carne non le ha menomamente guastato il carattere che è uno dei più soavi...”. Ed in effetti, era assai difficile scegliere la migliore tra quegli splendori di ragazze!

Le tre bellezze parteciparono a feste e balli, e pure alla mostra delle botteghe illuminate del mercato, dove la calca della folla era così tanta che i borseggiatori ci andarono a  nozze!

Alla fine, fu nominata la vincitrice. E Indovinate un po’? Fu lei, la splendida Rina, a vincere su tutte; e lo fece pure con un netto distacco. 

Nonostante la sua giovane età (al tempo dell’elezione la ragazza era una scolara delle Leopoldine di soli quindici anni), Rina sfilò per le vie del centro con passo sicuro e  testa alta.  Applaudita da un folto pubblico festante, la ragazza sfoderò non soltanto la sua bellezza ma anche  l’eleganza e la classe di cui era inconsapevolmente dotata, proprio come si addice ad una vera regina (…altro che del mercato!).

Avvolta da capo a piedi in preziosissimi abiti, al suono di una marcia trionfale composta appositamente per la festa dal maestro Ranfagni in persona, in un turbinio di applausi e grida d’incoraggiamento la donzella raggiunse lentamente il teatro la Pergola e qui venne finalmente incoronata, con una splendida corona gigliata.

 

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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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