Via dei Tosinghi
Della serie…In giro per ⚜️Firenze…Via dei Tosinghi.
Via dei Tosinghi chiamata anche Via de’ Tosinghi è una strada del centro storico di Firenze, situata tra via dei Calzaiuoli e via dei Brunelleschi. Lungo il tracciato si innestano via de’ Medici e via Roma (canto degli Agolanti).
Nomi precedenti: Via dei Cappellai, via della Nave, piazza dei Succhiellinai, via Buia.
La storia della strada è legata alle diverse vicende dei due tratti che la compongono, divisi oggi da via Roma. Quello più a oriente, molto più stretto di adesso e dal tracciato irregolare, era detto via dei Cappellai (da venditori di cappelli che qui si trovavano), poi via della Nave (forse da qualche insegna), e si sviluppava tra case e torri che erano appartenute ai Sizi e ai primi esponenti della famiglia Medici, prima che questi arrivassero a governare l’intera città. Sbucava lungo via dell’Arcivescovado (via Roma) al canto degli Agolanti, dove si apriva anche la piccola piazza dei Succhiellinai.
Questi nomi erano dovuti a una famiglia (gli Agolanti, appunto, che vicino ebbero una torre e una loggia), e ai venditori di trapani manuali (succhielli) e di altri attrezzi.
Il secondo tratto si trovava invece dentro il Ghetto, dopo aver oltrepassata la porta cinquecentesca con lo stemma Medici e un’iscrizione dedicatoria a Cosimo I che l’aveva istituito nel 1571 («COSMVS MED. MAG . ETRVRIÆ DVX / ET SERENISS. PRINCEPS F. SUMMÆ IN AMONES / PIETATIS ERGO HOC IN LOCO HÆBREOS A CHRISTIANORVM / CŒTV SEGREGATOS NON AVTEM EIUECTOS VOLVERVNT / VT LEVISSIMO CHRISTI IVGO CERVICES DVRISSIMAS / BONORVM EXEMPLO PRÆBERE DOMANDAS FACILE / ET IPSI POSSINT ANNO D . M.DLXXI»).
Qui diventava la via Buia, che sbucava nella piazza della Fonte (dove si trovava il pozzo che rappresentava una delle immagini più caratteristiche del quartiere ebraico) e proseguiva oltre in una corte detta del Macello, fino al confine murato del Ghetto stesso. Queste due piazzette erano state nel medioevo rispettivamente le corti dei Tosinghi e dei Brunelleschi, due importanti famiglie guelfe che già avevano lasciato la zona al tempo della creazione qui del Gran Postribolo (1328). Quando il Ghetto fu aperto nel 1848, venne rimosso il portale mediceo e il chiasso di Malacucina divenne un tratto di via della Nave, immortalato anche da un dipinto e un’incisione di Telemaco Signorini.
Tutta questa storia venne cancellata al tempo del Risanamento di Firenze, e una volta costruiti i nuovi palazzi, ampliata e rettificata la via venne deciso dalla giunta comunale, nell’agosto del 1893, di intitolarla alla famiglia Tosinghi (o Della Tosa), il cui palazzo, già distrutto al tempo di Dante, era stato un tempo famoso per la sua ricchezza architettonica. Nessun rimando toponomastico né alcuna lapide ricordano invece il Ghetto che, con la sua pessima fama di luogo di criminalità e degrado alimentata da scritti come quelli del giornalista Jarro (1881), rappresentò il pretesto per l’intero “risanamento” di questa zona, subendo poi una sorta di damnatio memoriae.
Le demolizioni qui vennero eseguite verso il 1893.
Dell’antico passato questa strada conserva solo l’edificio della Volta dei Mazzucconi, con un tratto di vicolo coperto che conduceva al retro di alcune case degli Adimari, per immettere poi in un vicolo non più esistente, parallelo a via Tosinghi, che collegava il corso degli Adimari a via dei Cardinali.
La strada oggi è contornata da palazzi tutti sorti dopo il XIX secolo ed ha una vocazione prettamente commerciale, con numerosi negozi che vi si affacciano.
Preesistenze:
La via iniziava dal corso degli Adimari tra i possedimenti degli Adimari (su entrambi i lati), poi dei Medici (lato settentrionale), a cui seguiva il retro dell’osteria del Porco (con accesso dal vicolo degli Adimari) e ancora si trovavano altre case Medici fino alla fine, su entrambi in lati.
Allo sbocco sulla via dell’Arcivscovado, sulla piazzetta degli Agolanti, si trovava anticamente la loggia di questa famiglia, che fu una delle maggiori della città, tra quelle private, e che venne detta anche “del Parentado“, per i numerosi contratti di nozze ivi siglati e festeggiati.
Questa loggia non compare tuttavia nell’elenco compilato dal Dei nel 1571, per cui è possibile che a quell’epoca fosse già stata chiusa e ridotta a un normale edificio civile, dopotutto la famiglia ghibellina degli Agolanti era stata esiliata definitivamente nel 1380, rifugiandosi a Rimini. Durante le demolizioni di questo tratto di strada, nel 1895, non si trovò infatti alcuna traccia della loggia.
Stranamente sfuggì dalle demolizioni l’edificio della volta dei Mazzucconi, piccola reliquia della Firenze medievale in una zona interamente stravolta nell’Ottocento. Non è chiaro perché il vicoletto fosse risparmiato: solo Guido Carocci dà notizia del suo restauro in stile. È possibile che, come nel caso analogo della piazza dei Tre Re, l’edificio che lo contiene fosse già stato ristrutturato cinquant’anni prima al tempo dell’allargamento di via dei Calzaiuoli, e che i proprietari avessero una spiccata sensibilità verso le memorie del passato (tanto che sulla facciata vennero ricollocati alcuni pietrini).
Il tratto seguente entrava nel Ghetto, arrivando a piazza della Fonte, dove anteriormente sorse il palazzo dei Della Tosa, e alla corte del Macello, dove si trovò la loggia dei Brunelleschi, di cui vennero rinvenuti alcuni resti, oggi conservati nel Museo di San Marco.
Edifici principali:
Palazzo de’ Visdomini: è un edificio del centro storico di Firenze, situato tra via de’ Calzaiuoli e via dei Tosinghi
Torri degli Adimari: sono due edifici storici del centro di Firenze, situate in via dei Calzaiuoli, una all’angolo via dei Tosinghi, l’altra all’angolo con il vicolo degli Adimari.
Palazzo Clemente: è un edificio del centro storico di Firenze, situato tra via dei Tosinghi e via de’ Medici.
Palazzo Caprile Rossi: L’immobile determina il canto tra via Roma e via dei Tosinghi
Palazzo Levi, o palazzo della Fondiara Assicurazioni: è un edificio civile del centro storico di Firenze, situato in piazza della Repubblica, angolo via de’ Brunelleschi, via dei Tosinghi e via Roma. Il palazzo sorge sul sito dell’antico Ghetto ebraico di Firenze.
Palazzo Ceci e Rossi: è un edificio civile del centro storico di Firenze, situato in un isolato tra via Roma, via dei Tosinghi, via de’ Brunelleschi, via de’ Pecori. Il palazzo sorge sul sito dell’antico Ghetto ebraico di Firenze.