Via del Proconsolo
Della serie… In giro per ⚜️Firenze…Via del Proconsolo.
Via del Proconsolo è una strada del centro storico di Firenze, situata tra piazza San Firenze, angolo via della Vigna Vecchia, e piazza del Duomo, presso l’angolo con via dell’Oriuolo (canto dei Falconieri). Lungo il tracciato si innestano: via Ghibellina (dove è il canto al Bargello), via Dante Alighieri e via Pandolfini (dove è il canto del Proconsolo), via del Corso e borgo degli Albizi (dove è il canto de’ Pazzi), via dei Maccheroni. Poco prima di aprirsi a piazza del Duomo, sulla destra, si trova la piazzetta di Santa Maria in Campo.
Nomi precedenti: Via dei Cartolai, via dei Librai, via dei Balestrieri.
La via seguiva più o meno il tracciato del lato orientale della prima cerchia di mura romane: grazie a profili metallici, si può notare sulla carreggiata l’ubicazione di un tratto di mura e di una torre cilindrica (lavori stradali del 1994); altri resti sono visibili sotto all’edificio all’angolo con via Dante Alighieri (scavi 2003-2004). All’altezza di via del Corso si apriva la “Porta Principalis Dextra“, detta nel medioevo Porta San Piero, perché conduceva al monastero di San Pier Maggiore. La Porta San Piero venne poi spostata nella seconda cerchia dove oggi c’è la volta di San Piero.
Il nome odierno della strada deriva dalla carica istituita nel 1317 del proconsolo, il capo dell’Arte dei Giudici e Notai, che nella Repubblica Fiorentina divenne in seguito il capo di tutte le Arti maggiori e minori, secondo solo al Gonfaloniere di Giustizia. Il palazzo di questo magistrato, nonché residenza dell’Arte dei Giudici e Notai, si trova infatti su questa strada dal XV secolo, al numero 6.
Nella pianta di Firenze delineata da Ferdinando Ruggieri nel 1731 sono registrate denominazioni diverse in ragione dei vari tratti: così da piazza di San Firenze a via de’ Pandolfini l’arteria è segnata come via dei Librai (altrove via dei Cartolai, dal nome dei venditori di carta, stampatori e rilegatiori di libri, con limite del tratto a via Ghibellina, ovvero dal canto dei Cartolai al canto del Bargello) a cui segue, fino ad incontrare borgo degli Albizi, via del Proconsolo (per l’effettiva presenza in questo tratto dell’antica residenza del Proconsolo), per poi proseguire fino a piazza del Duomo sotto il nome di via dei Balestrieri (dal canto de’ Pazzi al canto de’ Bischeri).
«La strada avrebbe potuto prendere anche il nome religioso della Badia Fiorentina, e quello civile del palazzo del Capitano, detto poi del Bargello, o quello privato della famiglia Pazzi, o quello nobiliare della famiglia Strozzi. Con questo elenco di possibili denominazioni abbiamo tracciato, in sintesi, la gloriosa storia della via, piena di importanti edifici e carica di memorie».
Della sua dimensione nel Settecento bene documenta l’incisione di Giuseppe Zocchi del 1744 (e il relativo dipinto conservato nella collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze) che, per quanto dedicata alla piazza di San Firenze, grazie a un artificio di dilatazione spaziale, consente la lettura dei vari palazzi allineati su ambedue i lati (tra cui il palazzo Nonfinito con il cantiere sul lato sinistro della facciata ancora aperto).
Lungo la strada passava il Brindellone, nella processione dello Scoppio del Carro, omaggiando la casa dei Pazzi i cui antenati avevano messo su questa usanza: proprio al canto dei Pazzi venivano esplosi gli ultimi mortaretti. Tuttavia quando verso il 1879 vennero messi nella via i binari della rete tranviaria, la processione venne dirottata a fare l’ultimo scoppio in piazza della Repubblica, ma il ferimento di alcune persone nel 1909 fece sì che da allora lo “scoppio” avvenisse solo ed esclusivamente tra i battistero e il Duomo.
Così come dovette accadere in passato ancora oggi la via è oltremodo frequentata, rappresentando una delle direttrici fondamentali dalla zona delle piazze della Signoria e di San Firenze a quella del Duomo e aprendosi lungo il tracciato sia musei che chiese, così come numerosi edifici commerciali, ristoranti e alberghi. Gli importanti edifici che la caratterizzano la rendono di eccezionale rilievo storico e artistico, il che suggerirebbe (nonostante sia chiara la difficoltà nel trovare soluzioni alternative) una sua pedonalizzazione. Da lamentare inoltre la realizzazione di una “isola ecologica” proprio dal lato del prospetto principale del palazzo Pazzi della Congiura, deliberata dalla Giunta comunale nel 2012 e nello stesso anno realizzata.
Edifici principali:
Botteghe della Badia Fiorentina, Palazzo del Bargello, Badia Fiorentina, Casa Carlini, Palazzo dell’Arte dei Giudici e Notai, Palazzina Pazzi, Palazzo Baldovini, Palazzina da Filicaia, Palazzo Pazzi della Congiura, Palazzo Niccolini al Canto dei Pazzi, Palazzo Nonfinito, Palazzo della Curia fiesolana, Chiesa di Santa Maria in Campo, Casa dell’Imperatore.
Lapidi:
Sul palazzo del Bargello si trova una lapide del 1255, la più antica datata e ancora in situ della città.
Presso la Badia Fiorentina si trova poi una lapide dantesca con uno stemma di Ugo di Toscana.
Sul palazzo dell’Arte dei Giudici e Notai.
Davanti a questo palazzo si trovano tre pietre d’inciampo: per Abramo, Elena e Mario Gennazzani, deportati nel 1944 e uccisi ad Auschwitz.
Tabernacoli:
La Vergine su palazzo Pazzi l’unico tabernacolo della strada si trova sulla cantonata con Borgo Albizzi su palazzo Pazzi della Congiura: l’edicola contiene un bassorilievo in marmo con profilo della Vergine, forse della fine del Cinquecento.