Bambino divino
Oh, finalmente la riva, non ne potevo più di tutto questo sole.
Non ricordo come ci sono finito,
l’ultima immagine che ho è l’onda che si abbatte su di noi,
il babbo che ci abbraccia e la mia sorellina che piange.
Ora siamo qui su questa sabbia che si appiccica addosso.
Ci sono tante persone,
chi piange chi cerca di tornare in acqua
per dar mano a chi non è arrivato.
Sento tanto freddo tanto, ho paura tanta.
Vedo il babbo che asciuga il viso della mia sorellina,
è coperto di sangue.
Su quelle lunghe sponde non c’è spazio,
siamo tanti bloccati in attesa di non so cosa.
Il sole si è già alzato, la pelle mi brucia,
cerco la mamma, dov’è la mia mamma?
Ho sempre freddo, tanto,
le forze mi stanno lasciando …
vorrei gridare, gridare forte ma la voce non esce.
Vorrei andare dal babbo, dalla mia sorellina,
ma non ce la faccio, non cammino più.
Ad un tratto sento una forte mano che mi alza da terra
e con dolcissima voce mi chiama.
Sa il mio nome, mi dice parole che non capisco, mi guarda negli occhi e mi parla:
“Sei libero, puoi volare e qui con me resterai, e niente rimpiangerai.
Sei trapassato da una vita infame, vergognosa, innaturale,
a questa grande trasformazione che canta la voce di un solo Dio.
Tu sei un bambino divino!”