Le vostre storie,Racconti

Nell’anno 3000

Mi sveglio e so che siamo nell’anno 3000 D. C.

Non mi stupisco, sapevo che avrei fatto un salto avanti nel tempo e la curiosità di vedere cosa era cambiato, come vivevamo, cosa pensavamo, era più forte di ogni stupore.

Una riflessione sorge spontanea, e mi chiedevo cosa era stato tramandato della grande rivoluzione che Cristo aveva apportato al genere umano? Chissà quanti misteri svelati, quanti dubbi non più elencati, in questo secolo dove l’umano convive e forse è in armonia con cielo stellato e il rifiorire della terra.

All’improvviso mi sveglio del tutto, mi siedo e mi accorgo di trovarmi in uno spazio verde, tanta la vegetazione che mi circonda. Soffia un venticello quasi primaverile e qualcosa o qualcuno mi conferma che siamo nel 3000 D.C.

Non c’è sgomento in me, desidero solo camminare e scoprire ciò che mi circonda. Vedo una quercia, un tronco robusto che si innalza verso il cielo con i suoi rami rigogliosi di foglie. Ad un tratto sgorgo una piccola costruzione, una casetta di legno. Sento di essere osservata e, con questo senza proferir parola comunichiamo.

Mi racconta di , del suo mondo della sua vita, ed io faccio altrettanto, poi un rumore di acqua attira la mia attenzione. Vedo specie diverse di animali all’abbeveraggio, in pace fra loro, guidati e sorvegliati da un pacifico leone che piano percorre il cammino.

Oltrepasso il fiume e vedo uomini di razze diverse, lavorare armoniosamente la terra, forse consapevoli dell’importanza di questa e di farne parte, come d’uso.

Contemplo il tutto, accorgendomi di essere priva di pensieri mentre un sentimento di pace mi raggiunge.

Ed è qui, che riecheggia in me una strofa del poeta Africano Blessing Sunday:

 

La mia terra è misteriosa, dove ogni creatura ha un’anima.

 Le anime che non muoiano mai e dove gli antenati e vivi

 convivono e ogni meraviglia è magica”

 

Ed è allora che vengo raggiunta dall’abitante della casa in legno che mi dice: “L’uomo di un tempo ha compiuto una grande evoluzione, animato dalla pace nel cuore. Ha compreso tanto del  loro divenire sulla terra, ha sofferto molto, ha amato altrettanto e ha capito che ogni cosa, ogni domanda ogni risposta, è solo dentro di se.”.

Respiro! L’odore di gelsomino mi avvolge, e vedo e sento che la natura è in continua espansione, mentre una donna allatta il suo bambino, nel silenzio, che è canto.

“Foglie con acqua”, fotografia di Amelia Strega

 

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Paola Fabbri

Paola Fabbri, lettrice di testi poetici e introspettivi, ha frequentato corsi di teatro e formazioni Steineriana di colori. Nata nel 1951 a Pisa, ha pubblicato libri amatoriali di poesie e racconti. Con “La vita canta” è giunta terza al premioInternazionale Litterae Fiorentinaie. Dice di sé: non è facile dare vita alla mente razionale ma l’anima sa dove andare per cogliere i suoi versi in fiore che sbocciano dal suo sentire come petali di rosa.

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