#CONCORSO LETTERARIO LA MIA VITA IN UNA COMPILATION MUSICALE,#CONCORSO LETTERARIO LA MIA VITA IN UNA COMPILATION MUSICALE,Accade oggi

La mia vita in una compilation musicale (Beltà)

Quando l’altro giorno ho visto la tua foto ho avuto un tuffo al cuore.
D’istinto avrei voluto destrutturare quell’immagine, sezionarla, distruggerla, per eliminare ogni mio legame con te.

Cara V., come sei cambiata!
Non ho dormito affatto bene le ultime due notti sapendoti finita dentro quel corpo grasso e strabordante, così diversa di quando mi apparivi come una ragazzina flessuosa, i capelli arricciati e il sorriso smagliante, con le gonne sempre cortissime.
Privazioni e abusi di cibo sono i maggiori responsabili del degrado dei corpi.
Cosa ha suscitato la tua sorprendente trasformazione?

Le sofferenze psichiche non dovrebbero giustificare gli atteggiamenti autolesionisti.
Su quali fondamenta è costruito il castelletto dove ti sei trincerata, e quante torri ha di guardia?

Se parenti e amici ti hanno abbandonata, ti esprimo tutta la mia solidarietà. Ho inciampato così tante volte nelle persone ipocrite che serbo in tasca una mappa slabbrata di Milano con le strade da evitare.

Mi dici che vuoi regalarti ancora un’avventura. Fatto sta che la tua richiesta mi ha disorientato.
Anch’io sono tanto cambiato.

I capelli brizzolati, le palpebre cadenti, e le rughe sul volto, mi mostrano molto più vecchio di quel che realmente sono, inoltre i dolori fisici e morali mi rendono ogni giorno che passa sempre più arrendevole.

Ora abito in un palazzone fuori dalla circonvallazione; la villetta dei miei è stata ahimè venduta molti anni fa.
Ti ricordi la soffitta dove ti portavo nei doposcuola?
Stavamo rintanati in quella penombra gialla e grigia ad amoreggiare e a fantasticare sul nostro avvenire.
C’era l’essenziale: un tavolo, la poltrona, lo scaffale dei libri, l’Olivetti lettera 22, il giradischi e la collezione di ellepi.

Ti piaceva in particolare una canzone dei The Velvet Underground, quella che aveva come titolo I’ll be your mirror.
Il testo diceva così: “Rifletti su ciò che sei, nel caso tu non lo sapessi, Sarò il vento, la pioggia e il tramonto, La luce sulla tua porta per mostrare che sei a casa”.

La ballavi col movimento lento del bacino contorcendo le mani, rapita.
Niente di quello che ci eravamo promessi si è avverato.
Mi rendo conto che nei rapporti con le donne ho purtroppo rinnegato sovente nel passato i miei veri sentimenti, cedendo alle pulsioni istintuali per soddisfare i bisogni.

Ora ti chiedo: perché proprio io?!
Vuoi sapere perché ho deciso di risponderti?
Proprio ieri mentre passeggiavo di buon mattino lungo il perimetro del caseggiato una cornacchia si è posata sulla staccionata con un pezzo di giornale tra il becco.
L’ha lasciato cadere, ed è volata via.
C’era scritto: “Il creatore dette agli uccelli cheti asili e vagheggiati nidi”.

Dopo mille perché ho concluso che quel messaggio aveva un senso.
Ho pensato che la coscienza universale avesse interagito con me.
Poco dopo sei apparsa tu sul social.

Ti sento già ridere di gusto.
Tu obietterai, ma io cosa c’entro con quel fatto?
Senza troppo scomodare sincronicità e caso, io credo che dietro ogni progetto ci sia un progettista. Non trovi?
Non si possano minimizzare, svalutare e rifiutare certi fenomeni solo perché non riusciamo a capirli pienamente.
Il nostro viaggio dell’esistenza adesso prevede l’ausilio di una bussola.

Queste sono le condizioni che ti pongo per poterci rivedere:
● Iniziare una dieta a base di frutta e fibre.
● Riempire la casa di specchi, e camminare almeno due ore al giorno.

Mia piratesca amica, a presto.
Il tuo gigione.

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Ade Car
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