La mia vita in una compilation musicale (Poesia)
Dalla Riesenrad d’una Vienna bombardata e spartita dagli Alleati, Orson Welles (Harry) indicava a Joseph Cotten (Holly), esseri umani insignificanti calpestabili come formiche, ma lei lo seppe soltanto quando le dissero «Ti chiami come il protagonista del film “The third man”»
Ai suoi genitori quel film era piaciuto parecchio se le avevano dato quel nome ridicolo ed Harry Lime Theme come colonna sonora della sua infanzia assieme all’altro disco, lo zio Pois diceva «Petite Fleur, proprio come te» dopo aver posato la puntina sul 78 giri.
Si frantumò il gomito e nel letto d’angolo dello stanzone ospedaliero una radio sempre accesa singultava così carino, così educato, oh oh Renato mentre un lui sognava di sposare al più presto Marina dal bacio come un rock che ti morde col suo swing, o allucinatorio come quello delle mille bolle blu. Suggeriva di diversificarsi dalla massa con tin tin tin raggi di luna sopra i tetti di notte dove stava pure la gatta che aveva una macchia nera sul muso, roba che c’era una volta poi non c’è più come l’amore, Ciao Ciao Bambina, vorrei trovare parole nuove.
Crescevano seno e curiosità, si diceva che il 29 settembre qualcuno aveva dimenticato il suo ieri e un altro cercava un po’ d’Africa in giardino fra gli olenadri e il baobab desiderando prendere un treno all’incontrario.
Si ribolliva, Holly se ne accorse appena giunta al liceo.
Certe canzoni si cantavano con compagni, amici, fidanzati, profumavano di libertà o lotta, guidavano viaggi psichedelici.
And I’ll be waiting for your on the dark side of the moon, Amore mio, vorrei incontrarti fuori i cancelli di una fabbrica, lungo le strade che portano in India, sembra quasi un mare l’erba e leggero il mio pensiero vola e va, ho quasi paura che si perda. Cosa sono? Solo il suono del mio passo, settembre, scuola, anno dell’harvest e risposte che blowin’ in the wind.
Zio Pois chiese ad Holly il giorno del suo compleanno:
«Contenta d’essere maggiorenne?»
E lei: «Non mi piace questo mondo»
Dream up, let me fill your cup with the promise of man, and you know that she will trust you
for you’ve touched her perfect body with your mind: ‘o surdato ‘nnammurato venne e Holly guardò nella sua stessa direzione, forse con più rabbia in corpo pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto.
Sebben che siamo donne paura non abbiamo si ripeteva per darsi il coraggio di vivere e marciò lungo le strade insieme a migliaia e migliaia, venceremos, el pueblo unido jamàs serà vencido, hasta siempre, comandante! La libertà è partecipazione! Contessa, han fatto lo sciopero quei 4 ignoranti, gridavano, pensi, d’essere sfruttati! sparagli Piero! C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling stones in un grande prato verde dove nascono speranze.
Ma il cielo è sempre più blu, l’arancia rosseggia ancora su Roma Capoccia, le velleità rivoluzionarie tramontarono e Holly divenne la donna Cannone, in molti giurarono che non erano mai stati lì, neanche Anna bellosguardo e Marco che a ballare sembra un cavallo.
Via via, vieni via con me le disse suo figlio quando venne alla luce, lei pensò il mio canto libero sei tu e inventò ninnananne e poi scelse per lui my favorite things in minor swing, figlio della luna, diavolo rosso, Ederlezi, Circobirò.
«Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore: lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia» disse suo padre.
Con una rosa ci venne a cercare. È ancora poesia.
copertina: foto di scena dal film The Third Man di Orson Welles (1949)