#CONCORSO LETTERARIO LA MIA VITA IN UNA COMPILATION MUSICALE,Accade oggi

La mia vita in una compilation musicale (LP dei ricordi)

In un lontano angolo dei miei ricordi ho trovato un LP a otto tracce musicali.
Las Castagnetas, RENATO RASCEL
Ero molto piccolo. Ricordo che mia madre mi faceva salire su un tavolino e metteva sul giradischi un 78 giri di Renato Rascel, che cantava quella che sarebbe stata la prima canzone che io ricordi. Era un’imitazione in chiave ironica di una canzone spagnola. Iniziavo a dimenarmi in un improbabile flamenco mentre parenti e amici occasionali erano costretti ad assistere alla mia esibizione.
‘E spingule francese, RENATO CAROSONE
Durante una brutta influenza che mi costrinse a letto per diversi giorni, imparai a memoria alcune canzoni di Renato Carosone. Mi piacevano il ritmo del grande Renato e la musicalità del dialetto napoletano anche se per diverso tempo il significato di spingule e turnese mi rimase oscuro.
Casetta de Trastevere, CLAUDIO VILLA
Mia nonna Maria aveva una voce intonata e amava molto cantare. Quando andavo a trovarla con mia madre, già prima di arrivare alla scalinata che portava alla casa sua, la sentivamo cantare canzoni romanesche spesso di contenuto drammatico. A me piacevano, soprattutto Casetta de Trastevere. Ed era quella per la quale le chiedevo il bis e lei tutta felice non si tirava mai indietro.
Nel blu dipinto di blu, DOMENICO MODUGNO
Il primo Sanremo che ho visto è stato quello del ’58. Dove una Nilla Pizzi avvinta come l’Edera veniva spazzata via da un uragano pugliese, il Mimmo nazionale. Sono certo che in tutto il mondo ci sia sempre qualcuno che sotto la doccia qualche volta intoni il nostro volare oh oh.
She loves you, BEATLES
E’ stato il primo 45 giri che ho comprato con la “paghetta”. Non è la canzone più bella dei Beatles, ma solo per il fatto che quello era il mio primo disco devo dire che per me il “sapore” di questa canzone era diverso da quelle degli altri 45 giri che giravano per casa.
Proposta, I GIGANTI
E’ presente nella mia compilation perché nel ‘67 durante un’esercitazione di un Corso di Elettronica dove si doveva assemblare una radio, la mia iniziò a funzionare sulle note di “mettete dei fiori nei vostri cannoni”…quanto mai attuale!
La solitudine, LAURA PAUSINI
Nel 1993, durante una cena di lavoro presso un ristorante al centro di Roma, notai Sandro Ciotti, il famoso giornalista sportivo, seduto da solo in un tavolo poco distante. Non è nelle mie corde essere ossequioso nei confronti delle celebrità, ma quella sera, probabilmente aiutato dall’alcool ingerito, prima di uscire dal locale mi avvicinai. Lo salutai e confessai che ero d’accordo su un suo commento sulla prestazione della Pausini al recente festival di Sanremo. Mi sembrò contento di non incontrare il solito interlocutore calciofilo e mi rispose che era stato facile fare quegli apprezzamenti, secondo lui Laura Pausini sarebbe diventata una star della musica italiana. Anch’io quando vidi l’esibizione de La solitudine ebbi questa sensazione. Mi rimase impressa la potenza dell’interpretazione della giovane cantante.
Dancing, PAOLO CONTE
Ho sempre amato i cantautori italiani, uno in particolare: Paolo Conte. Mia figlia Sara, sapendo di questa mia passione per un compleanno mi regalò un biglietto per il concerto che il cantautore astigiano tenne al Sistina. Fu bellissimo! Cantò più di una ventina di canzoni e per una di quelle meno conosciute fornì una prestazione superba. Se non la conoscete, provate ad ascoltarla a occhi chiusi e come per incanto vi sentirete trasportato in una pista da ballo al ritmo di una rumba intrisa di jazz.

foto di copertina: Paolo Conte in concerto

 

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Marcello Bonfantoni
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