#CONCORSO LETTERARIO LA MIA VITA IN UNA COMPILATION MUSICALE,Accade oggi

La mia vita in una compilation musicale (Maledetta Primavera)

Voglia di stringersi e poi vino bianco, fiori e vecchie canzoni…
Per i miei cinquant’anni mi sono fatta un regalo: una breve vacanza in Egitto. Partirò il 21 Marzo, il giorno del mio compleanno. Ho un divorzio alle spalle e un figlio che ormai mi scivola via tra le dita. Una piccola fuga con Marco, un amico di vecchia data, sostegno nei giorni bui, diventato negli anni qualcosa di più. Ho deciso di non dirlo a nessuno e darò la notizia pochi giorni prima della partenza. Mi conosco e so che basterebbe poco a farmi cambiare idea: il senso di responsabilità, come sempre, metterebbe a tacere i desideri. Questa volta è diverso, sarà la primavera, il numero tondo degli anni, il fatto che mio figlio ha sempre meno bisogno di me e sarà contento di non avermi tra i piedi per una settimana. Gli preparerò una breve lista di cose da fare: bagnare i fiori sul balcone, occuparsi del cane, chiudere la porta a chiave se esce con gli amici… Già lo vedo che, senza leggerla, con stizza, mi dirà che non ha bisogno di una segretaria.
Preparare la valigia sarà un’operazione veloce. Apro l’armadio che mostra un guardaroba vecchiotto, ma non mi scoraggio. Amo i pantaloni stretti alla caviglia, camicette di lino bianco, foulard e cappelli. E quelli non mancano. Porterò anche l’abito rosso che avevo comprato per la firma dell’atto di divorzio: una nota spavalda per nascondere l’anima in pezzi, che poi non avevo mai indossato. Era primavera anche allora. Che fretta c’era…
Mi guardo allo specchio: tutto sommato il tempo non ha ancora infierito sul mio corpo, e quando sorrido le mie labbra carnose e rosa mi danno quasi un’aria sbarazzina. Taglierò i capelli a caschetto per l’occasione, è tanto che desidero farlo. L’ho fatto ogni volta che trovavo il coraggio di un cambiamento nella mia vita. Una sorta di sigillo.
9 marzo: una leggera sensazione di disagio mi prende lo stomaco e si mischia con quella voglia di stringersi, che non ho ascoltato per anni e fantastico per qualche istante… vino bianco, fiori e vecchie canzoni…
Dalla finestra entra un vento caldo: la stagione è più avanti del normale, un anticipo di estate, ma un pericolo invisibile rende vuota la strada, nell’aria si respira paura. Il virus è arrivato fino a qui. L’atmosfera è irreale.
Tiro un sospiro e istintivamente accosto i vetri e mi allontano. Prendo il biglietto del volo, lo metto in una busta, chiudo la valigia e la nascondo sotto il letto. Non voglio disfarla. Partirò, non oggi, non domani, fra un mese o un anno. Una maledetta primavera… Ma nel silenzio e nell’attesa tutto è ancora possibile. La speranza non fa rumore.

(Racconto ispirato da Maledetta primavera di Loretta Goggi, 1981)

 

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Anna Rosa Confalonieri
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