Via Ferdinando Zannetti
Della serie… In giro per ⚜️Firenze…Via Ferdinando Zannetti.
La via collega via de’ Cerretani (dove è il canto de’ Rondinelli) con via de’ Conti, nella quale si innesta in modo che quest’ultima ne sembra la logica prosecuzione verso la piazza di Madonna degli Aldobrandini.
La denominazione – deliberata dal consiglio comunale nel dicembre del 1896 – ricorda il chirurgo e patriota Ferdinando Zannetti (1802 -1881), che abitò appunto nella vicina via de’ Conti. Precedentemente la strada era nota come via della Forca, denominazione che conservava in comune proprio con via de’ Conti, per lo sprone che le due strade determinano confluendo tra loro (Forca di campo Corbolini).
“L’innesto, diciamo così chirurgico, non risultò felice, tant’è vero che per distinguere i due tratti dell’antica strada, dinanzi alla forca, è stato necessario porre due cartelli stradali, uno con la scritta via de’ Conti ed una freccia puntata verso la Piazza Madonna, e l’altro con la scritta Via Ferdinando Zannetti, con una freccia rivolta verso Via de’ Cerretani”.
Nella via tra lapidi e piccoli tabernacoli che si susseguono sulle facciate dei palazzi, spicca la curiosa iscrizione posta sopra l’ingresso del civico 2 con la scritta: QUI ABITÒ CORILLA NEL SECOLO DECIMO OTTAVO.
Corilla era il nome d’arte di Maria Maddalena Morelli, una poetessa laureata, cioè insignita della corona di alloro, la prestigiosa onorificenza in passato toccata a personaggi quali Francesco Petrarca e Torquato Tasso e che lei per ultima ricevette a Roma nel 1778. Corilla decise di tornare in Toscana e nel 1780 si trasferì nella casa di Via Zannetti, in cui visse fino alla sua morte avvenuta l’8 novembre 1800.
Edificio principale:
Il Palazzo Martelli a Firenze si trova in via Zannetti, già via alla Forca, nei pressi del bivio con via de’ Conti (bivio chiamato anticamente Forca di Campo Corbolino). È sede del Museo di Casa Martelli, casa-museo che mostra la stratificazione delle testimonianze depositate dalla famiglia nobile nei secoli. Il percorso espositivo attraversa una pregevole quadreria (opere Piero di Cosimo, Luca Giordano, Domenico Beccafumi ed altri) in cui si trovano anche sculture e arredi di epoca sette-ottocentesca. in tale Palazzo abitò il medico che curò Garibaldi quando fu ferito a una gamba.