Un inglese per le strade di New York
Esiste una distanza fra la musica, quella vera, e l’intrattenimento fine a sé stesso.
Quando poi dietro ad una canzone oggettivamente bella, si nasconde pure un significato più profondo di quello apparentemente dichiarato dal testo, allora ci sentiamo ancora più gratificati nell’ascoltarla!
Oggi, sentendo la radio, ho appunto ricordato questa canzone, emblematica di ciò che ho appena voluto dire, un brano noto alla grande maggioranza del pubblico musicale, composta e cantata dalla voce dell’intramontabile Gordon Matthew Thomas Sumner, in arte Sting.
Englishman in New York, questo il nome del pezzo, non è soltanto un raffinato connubio di sonorità jazz e reggae in cui la voce di Sting e il suono del sassofono di Branford Marsalis si fondono in una melodia senza tempo, attuale tanto oggi come nel 1988 (anno di pubblicazione del brano).
Alla base della bellezza di questo pezzo ci stanno le parole del testo: un’esaltazione del coraggio di essere sempre se stessi a dispetto dell’ambiente che ci circonda e del giudizio degli altri, trovando la forza di voler vivere la propria vita sempre a testa alta.
L’immagine dell’uomo inglese che cammina per le strade di New York è infatti una chiara metafora della situazione di un omosessuale nella società moderna ed è ispirata al racconto autobiografico che Quentin Crisp, fece al suo amico cantante: Quentin si era infatti trovato costretto ad emigrare nella Grande Mela dopo anni di emarginazione subiti in terra natia, L’ Inghilterra, unicamente a causa delle sue preferenze sessuali.
Nel video, diretto dal famoso regista David Fincher, Sting ribadiva il concetto insito nel contenuto del suo brano, camminando per le strade di New York, in compagnia della sua band.
La sequenza delle immagini, volutamente prodotte in bianco e nero, ha peraltro contribuito ad aumentare la raffinatezza di questo brano straordinario che parla al cuore di tutti : del resto, chi tra noi almeno una volta nel corso della propria vita, non si è sentito per un motivo o per un’ altro un escluso?