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Il ritiro di un premio

Era fissato per 22 Febbraio 2025 il ritiro del premio Michelangiolo Buonarroti, letto il programma una sensazione piacevole mi giunse, poi inoltrandomi nella manifestazione, fu quasi un colpo al cuore, quando lessi dove si svolgeva. Immediata fu la decisione di partecipare e dire a mia figlia, vieni con me

Ovviamente, non sapevo se mi avrebbero chiamato, ma qualcosa mi faceva essere ottimista. Di lì a poche settimane mi arrivò l’email che mi comunicava che ero stata ammessa come vincitrice del Concorso, la sede e il giorno della premiazione.

No, non c’è l’avrei fatta ad andare e tornare, in un solo giorno. Barbara mia figlia, volle interessarsi lei all’organizzare del viaggio, una girellona come lei… ho potuto dormire su due guanciali.

Il proprietario dell’albergo ci venne a prendere alla stazione di Pietrasanta, molte erano le persone arrivate lì per questo Concorso, che oltre ad ospitare e premiare le materie letterarie, aveva riservato altro posto per le opere visive, pittura scultura e fotografia.

Tutta Pietrasanta sapeva di questo Concorso, non era la prima volta che si svolgeva a Cardoso, piccolo paese distante da Pietrasanta 15 km, e famoso per essere ai piedi del monte Forato, catena montuosa delle Panie.

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A sera, una volta sistemate in albergo, Barbara ed io, girammo un pò soprattutto, per trovare un posto dove cenare.

Trovammo tutto pure, una buona cena. Con lei mi sono e ci siamo divertite tanto, l’inaspettato del momento ci accoglieva sempre ed è così che la mattina del 22 Febbraio, la passammo tutta fra le piccole botteghe di Pietrasanta.

L’alta influenza delle persone presenti al premio, avevano portato a decidere e dividerci a turni di entrata ed uscita. Per fortuna io ero nel primo turno delle 2,30 e li dovevamo farci trovare…

Ecco, in arrivo la decisione più favolosa della giornata!!! “andiamo prima, così si mangia qualcosa li, visto che un angolo del ristoro è presente nel programma meglio di così cosa si vuole?  Ma che bella, pensata!! Eravamo lì verso le una…

Le porte serrate due Marcantoni che escano impedendoci l’entrata e ci invitano ad aspettare l’ora scritta sulla nota. Mai andiamo all’angolo ristoro? No, fu chiara e determinante la risposta.

Eccoci fuori, non c’era niente intorno, o meglio nebbia ghiaccio due case in croce e poi bosco, tanto bosco spoglio, e tanta nebbia. Per un attimo questa si sposta il mio naso all’insù e possiamo vedere il buco di questo Monte chiamato appunto, Monte Forato, che fa parte delle catene montuose delle Panie.

Per me fu grande l’emozione!!

Il padre di mia figlia Barbara era stato istruttore della scuola di Alpinismo, portava gli allievi ad arrampicarsi sulle Apuane, io divenni tale ed iniziai l’apprendistato…eravamo già fidanzati e francamente

posso affermare che per amore ho pure “scalato le montagne”!!! Spesse volte mi aveva parlato di questo monte, e di aver bivaccato all’interno del famoso buco.

Ad un tratto presa dai ricordi, ebbi la netta sensazione di sentirlo vicino, fu bello il momento, la commozione prese il sopravvento, e la gioia di risentirlo rimase.

 

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Paola Fabbri

Paola Fabbri, lettrice di testi poetici e introspettivi, ha frequentato corsi di teatro e formazioni Steineriana di colori. Nata nel 1951 a Pisa, ha pubblicato libri amatoriali di poesie e racconti. Con “La vita canta” è giunta terza al premioInternazionale Litterae Fiorentinaie. Dice di sé: non è facile dare vita alla mente razionale ma l’anima sa dove andare per cogliere i suoi versi in fiore che sbocciano dal suo sentire come petali di rosa.

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