Grandi donne al pari di grandi uomini
Oggi parleremo di parità di genere.
Avete mai consultato quel che cita una qualunque enciclopedia in proposito? Trascrivo fedelmente quanto trovereste scritto: «l’’uguaglianza di genere, conosciuta anche come parità tra i sessi, parità di genere, uguaglianza sessuale o uguaglianza dei generi, è una condizione nella quale le persone richiedono pari trattamenti, con uguale facilità di accesso a risorse e opportunità, indipendentemente dal genere, a meno che non ci sia una valida ragione biologica per un trattamento diverso».
L’affermazione della parità di genere è stata solennemente stabilita nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, allo scopo di creare uguaglianza nel diritto e nelle situazioni sociali e garantire parità di retribuzione a parità di lavoro. Questo è l’obiettivo di almeno cinque dei diritti umani voluti dall’ ONU.
In precedenza, essa era più che altro frutto di elaborazioni intellettuali: oggi, invece, molti stati la affermano tra le proprie leggi.
Ecco spiegato perché e per come la parità di genere, volendo, può passare anche dalle vie di un paese!
E così, senza cambiare il nome originario, le insegne stradali di un riedente centro cittadino possono arricchirsi da un giorno all’altro con un tocco di rosa, per non dimenticare che accanto a tanti uomini degni di nota ce ne sono stati altrettanti di donne di valore.
Questa è stata la scelta – davvero originale, a mio vedere – fatta dall’amministrazione comunale di San Casciano Val di Pesa in questi giorni: accanto alle targhe di via e piazze dedicate a illustri pensatori, artisti e scienziati del passato è stato deciso di sistemare altrettante targhe recanti incise i nome di grandi donne della Storia.
La Commissione Pari Opportunità del Comune ha così inscenato un originale flashmob all’insegna della questione femminile e non solo. L’idea è stata quella di lanciare un messaggio per tutte le donne vittime di violenza: «Non siete invisibili».
Perché spesso, la violenza perpetrata sulle donne è ancora più subdola, non sembra ma esiste: è quella dell’invisibilità. E questo gesto ha voluto dire a tutti che le donne non lo sono affatto!
E così, accanto alla targa che indica via Machiavelli c’è ora anche via Eleonora D’Arborea, sovrana sarda del Medioevo. Piazza Orazio Pierozzi è ora co-intitolata a Amelia Earhart, aviatrice degli anni Trenta.
Altre vie sono state intitolate all’attrice teatrale Francesca Bertini e a Artemisia Gentileschi, pittrice romana di scuola caravaggesca che lasciò una decisiva impronta nel Seicento e che visse a Firenze.
Nel primo giorno della toponomastica a due piazze, la scorsa domenica, in molti a San Casciano sono rimasti sorpresi e incuriositi nel vedere chi si aggirava per strade e piazze del paese con scale e martelli per fissare le targhe delle pari opportunità accanto a quelle tradizionalmente intitolate agli uomini: ma adesso, chi abita in via Guarducci potrà dire, anche solo per un giorno che la sua strada è via Maria Malibran, cantante lirica.
Tante, forse troppe le figure di prestigio che sono rimaste loro malgrado nell’ombra. Se non altro, adesso a San Casciano troveranno un po’ di giustizia, perché i talenti, la competenza e il valore e le capacità personali non devono avere genere!
Ebbene signori, iniziate pure a preparare profumati mazzi di mimosa: è la buona stagione, la primavera è alle porte e gli alberi già abbondano dei loro fiori …
Ricordate? Tra poco ricorrerà la nostra festa! E allora diciamo insieme: Viva le donne!