Quel ponte dell’arcobaleno, alle soglie del Paradiso…
«La più grande lezione sull’amore mi è stata data da qualcuno che non parlava la mia stessa lingua.»
P. Brown
La domanda sorge spontanea: se per gli esseri umani buoni c’è il Paradiso, dove vanno i nostri amici animali -che sono generalmente buoni… se non per colpa dell’influenza negativa che l’uomo può esercitare su di loro- quando muoiono?
C’è un’antica leggenda, tramandata dalle tribù degli Indiani d’America, che parla di un Ponte: dai più è conosciuto come il Ponte dell’Arcobaleno.
Questa dolcissima leggenda è dedicata a tutte le persone che soffrono per la perdita di un animale e, reciprocamente, a tutti gli animali che hanno amato un essere umano durante la loro breve vita.
Un racconto che ha i colori ed il calore di una fiaba, ideata per aiutare ad alleviare il dolore di chi soffre per la scomparsa di un animale, il senso di vuoto che esso lascia intorno a se’, nella famiglia con cui è vissuto: un dolore forte, acuto, che ciascuno di noi, più o meno sensibile, rileva quando uno dei nostri amici a quattro zampe viene a mancare e si incammina per un luogo lontano, al di là del Ponte dell’Arcobaleno.
È a questo punto che la realtà si confonde con la leggenda e si viene indotti a credere che la loro strada futura non sia lunga né tanto meno sofferente, bensì breve e gratificante: infatti, oltrepassato quel ponte, ci sarà ad attenderli l’ Al di la’, un luogo magico, dove essi potranno vivere un’eterna vita, di nuovo sani e felici senza mai più provare dolore.
E noi con loro ….
Ahh…quanto me lo auguro!
Dunque, per quel popolo saggio che erano gli indiani, al momento in cui un animale che ci è stato particolarmente vicino sulla terra muore, quella creatura si avvia lungo il Ponte dell’Arcobaleno.
Adesso immaginiamolo: deve trattarsi di un posto bellissimo… un luogo in cui l’erba è sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra colline ed alberi ed i nostri amici a quattro zampe possono correre e giocare insieme, trovare sempre il loro cibo preferito, l’acqua fresca per dissetarsi ed il sole sempre splendente per riscaldarsi.
E così, i nostri cari amici qui saranno felici: e se in vita erano malati o vecchi, qui ritroveranno salute e gioventù, e se erano menomati o infermi, qui ritorneranno ad essere sani e forti così come li ricordiamo nei nostri sogni di tempi e giorni ormai passati…
Quei nostri amici che abbiamo tanto amato staranno bene, eccetto che per una piccola cosa: quasi sicuramente ognuno di loro sentirà la mancanza del proprio compagno umano che ha dovuto lasciarsi indietro…
Allora adesso sforziamoci di immaginare ancora qualcosa di più e chiudiamo gli occhi…
Riuscite a vedere anche voi quello che vedo io?
Qualcuno di loro, qualunque cosa stia facendo, improvvisamente si è fermato per scrutare oltre la collina all’orizzonte. annusa l’aria: tutti i suoi sensi sono in allerta.
Poi i suoi occhi si illuminano, un fremito lo percorre tutto, con le sue toniche zampe inizia a correre verso quella visione, sempre più velocemente. Ha riconosciuto il suo umano, colui che è stato il suo compagno di vita sulla Terra: adesso sono di nuovo insieme…in un’altra Terra.
L’uomo lo stringe tra le braccia con grande gioia, una pioggia di baci felici bagna i volti, l’uno dell’altro, le mani dell’uomo accarezzano di nuovo quella tanto amata testolina, il cucciolo si lascia stringere teneramente in quell’abbraccio.
Occhi negli occhi, quegli occhi sinceri che tanto lo hanno cercato, quegli stessi occhi che per quell’uomo sono stati tanto assenti dalla sua vita, quando lo ha perduto…ma mai dal suo cuore.
Finalmente Insieme attraversano il Ponte dell’Arcobaleno, alle soglie del Paradiso. Adesso non si lasceranno davvero mai più.
Dedicato ai miei tesori a quattro zampe, amici fedeli che mi hanno onorato della loro compagnia lungo il tortuoso percorso che è questa mia vita.
B.C.