Vita da strega
«C’era una volta una tipica ragazza americana che un bel giorno si incontrò, anzi, forse è il caso di dire si scontrò, con un tipico esemplare di focoso e intraprendente maschio americano. E si scontrarono di nuovo, e di nuovo ancora… A quel punto decisero che forse era meglio sedersi a chiacchierare, onde evitare ulteriori tamponamenti. Non tardarono a scoprire che c’erano giochi più piacevoli dell’autoscontro! Si accorsero di avere molti interessi in comune: la radio, la televisione, i treni… E quando il giovanotto si rese conto che in compagnia della ragazza il suo motore saliva a diecimila giri al secondo, fece ciò che qualsiasi esemplare maschile della gioventù americana avrebbe fatto al suo posto: le chiese di sposarlo. Celebrarono un tipico matrimonio americano e partirono per una tipica luna di miele con i tipici accessori del caso. Tutto normalmente e tipicamente americano, tranne un piccolo, insignificante particolare: la ragazza… era una strega».
Così, nei coloratissimi e psichedelici anni ’60 il mondo veniva a conoscenza di una strega che aveva deciso di sconvolgere tutto il suo mondo sposando un comune mortale; il pubblico, da casa, non si perdeva neppure una delle sue disavventure svelate una ad una, episodio dopo episodio.
Questa in pillole la storia di Vita da Strega.
La serie televisiva venne realizzata dal 1964 al 1972, in otto stagioni, contando in tutto di ben 254 episodi.
A riguardarla adesso, forse, potrebbe risultare un po’ datata, lo ammetto. Sicuramente però non possiamo negare il fatto che la produzione abbia mantenuto immutata negli anni la sua originalità. Come leggevamo in principio, protagonista della serie è una giovane coppia di coniugi Darrin Stephens (interpretato prima dall’ attore statunitense Dick Sargent ed in seguito da Dick York) e Samanta, (Elizabeth Montgomery), con la loro bambina di nome Tabata.
Apparentemente una famiglia normalissima che, in realtà è invece assai diversa dall’ovvio: pertanto, vivere la quotidianità risulta essere cosa assai più rocambolesca di quanto un comune mortale possa immaginare. Perché Samanta, come avrete ben capito, è una strega dotata di straordinari poteri. Nessuna bacchetta magica però! Troppo scontato …!
La nostra adorabile streghetta gestisce i suoi poteri semplicemente arricciando il suo bel nasino all’insù!
Darrin sa che la moglie possiede quei poteri e la cosa lo turba, lo turba incredibilmente. Ma ne è talmente innamorato da cercare di trovare un modo, un quotidiano, per riuscire a convivere con questa situazione insolita. Sebbene il padre sia assolutamente contrario, anche la piccola Tabata ha ereditato i poteri della mamma e certo non si esime neppure lei dal fare uso del suo bel nasino fatato.
Darrin non vorrebbe niente di tutto questo: gradirebbe soltanto che la sua famiglia vivesse normalmente, senza riti o incantesimi. Evidentemente però, il desiderio di Darrin è irrealizzabile. Samanta non riesce a diventare una donna come tutte le altre, anche se ci prova, e inoltre deve fare i conti con una famiglia ingombrante e stregata. La più invadente è sicuramente sua madre, Endora, che appare e scompare nel salotto della figlia per dare consigli spesso neppure richiesti. Tra l’altro Endora, dichiaratasi da subito contrarissima al matrimonio tra la figlia e il povero Darrin, approfitta di ogni minima occasione per far cadere il povero genero vittima indifesa dei suoi imbarazzanti incantesimi. Le terribili conseguenze, riescono poi a rendergli parecchio complicate le giornate, a casa come al lavoro. Fortunatamente Samantha, strega potente e affermata, non si arrenderà mai al volere della madre e aiuterà sempre il suo amato Darrin a tirarsi fuori dai pasticci.
Come avrete potuto capire, qualora non ne abbiate mai visto neppure un episodio, le vicende di questa famiglia risultavano davvero spassose, in un susseguirsi di situazioni divertenti, equivoci e trovate fantasiose.
E se volete che esprima la mia opinione in proposito, ritengo che chi a suo tempo ebbe modo di seguire la serie, non può certo averla dimenticata. Sin dal suo esordio, ottenne infatti un grandissimo successo da parte del pubblico, finendo al secondo posto tra gli show più seguiti d’America.
Creata da Sol Sacks non ebbe infatti mai problemi di pubblico. La prima e la seconda serie furono registrate in bianco e nero; per la terza, invece, la produzione opto per il colore.
Una curiosità: il set usato nella serie era una vera abitazione situata a Santa Monica. Non so se ci avete msi fatto caso ma, gli stessi ambienti, vennero in seguito usati anche per altre rappresentazioni, tra cui il film Jerrissimo (datato 1969).
Amatissima dal pubblico, Vita da Strega è stato uno dei maggiori successi della TV internazionale, anche in Italia venne molto apprezzata. Pensate che ancora oggi, dopo non so quanti anni di repliche, è ancora uno show visto e amato nel mondo tanto da primeggiare nella classifica dei 50 programmi tv più belli di tutti i tempi, aggiudicandosi il 50mo posto.
Piacevolissime quanto indimenticabili anche le inconfondibili note della sigla animata che introduceva all’episodio del giorno.
Vita da Strega è stata la madrina di molte altre serie spin-off e reboot. Tra Le più recenti possiamo ad esempio ricordare Sabrina, Vita da Strega, in cui a raccontare le vicende magiche è invece una teenager (interpretata da Melissa Joan Hart): attualissima anche la nuovissima e seguitissima versione horror prodotta da Netflix, Le terrificanti avventure di Sabrina. Si ricorda inoltre la versione cinematografica scritta, qualche anno addietro, prodotta e diretta da Nora Ephron, Vita da Strega con Nicole Kidman, Will Ferrell, e Shirley MacLaine, una nuova visione della storia di Samantha, che forse però sarebbe stato meglio se fosse rimasta come era stata pensata all’inizio. Chi mi vuole intendere…intenda!
Adesso vi lascio alle indimenticabili note della sigla animata…. e mi raccomando: non arricciate troppo il naso… Non si sa mai quel che può accadere con una strega nei paraggi!