Fred Astaire: c’era una volta Hollywood
«La gente pensa che sia nato con frac e cilindro»
(Fred Astaire)
Quale citazione offre un’immagine più appropriata per introdurre uno dei più uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi, se non le sue stesse parole ?
Stella del firmamento cinematografico e ballerino di grande talento, Fred Astaire merita un omaggio speciale per le sue doti ineguagliate, interprete di un’epoca sfarzosa e magnifica che fu denominata Vaudeville sebbene Tony Pastor, padre riconosciuto del genere, vi preferì subito il più schietto e preciso termine di variety . Fu proprio quella revue che ospitò i primi passi di Mr. Astaire.
Frederic Austerlitz, in arte Fred Astaire, nasce a Omaha nel Nebraska il 10 maggio del 1899 da una benestante famiglia austriaca: già all’età di cinque anni, entra con la sorella Adele, nel mondo dello spettacolo e frequenta rinomate scuole di ballo.
I due si esibiscono insieme nei cabaret e nei teatri di Vaudeville con grande successo. La loro bravura e il loro talento non passano inosservati. Saltando la solita gavetta, i due si vedono offrire la partecipazione ad un lungometraggio quando sono solo poco più che quindicenni.
Al tempo, il sinonimo di balletto e di musical, era però soltanto Broadway, e quella fu la vera meta, la vera ispirazione di entrambi (a quei tempi il cinema non aveva la diffusione capillare che ha oggi, né offriva lo stesso prestigio).
La coppia prepara uno spettacolo in cui poter mettere in luce tutte le capacità: numeri funambolici e passi virtuosistici. Il debutto nel prestigioso teatro è segnato da Over the top: grazie a questo musical la coppia esplode. Pubblico e critica fanno a gara per trovare gli aggettivi più eclatanti e lo spettacolo riscuote continuamente serate con il tutto esaurito. E’ solo l’inizio di una serie di grandi successi che proseguiranno per molti anni.
Gli straordinari Astaire contribuiranno al successo dei musical più belli di Ira e George Gershwin, quale Lady be good o Funny face.
Dopo Broadway molti dei loro spettacoli approdarono a Londra: qui gli Astaire ebbero l’opportunità di registrare le loro canzoni divenute più popolari.
Infatti, Fred Astaire non solo ha rinnovato il musical, fiore all’occhiello della Metro Goldwyn Mayer, con la figura dell’attore – cantante e ballerino, ma è stato anche un abile interprete delle canzoni di Cole Porter come di George Gershwin.
Nel 1932, quando Adele porrà fine a questa fortunata collaborazione artistica, ritirandosi dal mondo dello spettacolo per sposarsi, Fred punterà dritto su Hollywood e interpreterà se stesso nel film La danza di Venere (1933) di Robert Z. Leonard.
Il 1934 è invece l’anno che ufficializza un grande sodalizio divenuto poi proverbiale (Fellini ne trarrà spunto per uno dei suoi ultimi film), vale a dire quello con Ginger Rogers. Insieme i due formeranno una coppia destinata a divenire una delle più celebri della storia del cinema.
Lei, splendida bionda longinea ed elegante; lui, alto e dinoccolato.
Fred incarna il giovane di mondo, cosmopolita, dall’aria un po’ distaccata ma con una punta di strafottenza e vivacità. Sofisticato e compassato al tempo stesso, si trova a suo agio soprattutto vestendo il frac, avendo in testa il cappello a cilindro e nella mano l’immancabile bastone di cui si serve per le sue più sfrenate esibizioni coreografiche. I film in cui balla e canta a fianco della Rogers sono una decina.
La loro affermazione si celebra con Il film Cappello a cilindro, un successo talmente ampio che si può considerare il punto massimo della loro carriera. Si tratta di una storia sentimentale in cui i due, fra un dialogo e l’altro, si scatenano in una serie di coreografie davvero pirotecniche ed entusiasmanti; impossibile non rimanerne sbalorditi e coinvolti.
Insieme alla straordinaria Ginger Rogers, Fred Astaire girerà molti dei suoi film più famosi degli anni ’30: da Follie d’inverno a Seguendo la flotta, da Voglio danzare con te a Girandola.
La coppia ancora oggi è considerata un’ icona del cinema, tanto che non è più neppure necessario nominarli per nome e cognome: basta dire Ginger e Fred (proprio come il grande Federico Fellini intitolerà il proprio film).
Spettacolo di varietà, girato nel 1953 da un ispirato Vincent Minnelli, resta comunque il miglior film di tutta la carriera di Astaire, merito anche di quel numero mozzafiato, interpretato con Cyd Charisse e contenuto al suo interno.
L’attività di questo ballerino è stata davvero poliedrica. Tanti i set che divise anche con altre grandi star del momento: Gregory Peck , Ava Gardner e pure Jack Lemmon.
La sua ultima apparizione nel cinema risale al 1974, recitando nella pellicola That’s Entertainment (C’era una volta Hollywood) di Jack Haley jr.: una comparizione nelle vesti del narratore con un breve accenno a qualche passo di danza, quanto basta per ribadire l’eleganza e la creatività delle sue esibizioni.
Ciononostante, Fred Astaire non vinse mai un Oscar ma soltanto un premio speciale dell’Academy Award nel 1949 e una nomination come migliore attore non protagonista per il film di John Guillermin, L’inferno di cristallo nel 1974.
Ben pochi riconoscimenti se pensiamo che, anche secondo la critica, Fred Astaire ha svolto un ruolo molto importante nella danza moderna tanto da essere paragonato a quello che ha fatto il ballerino russo Vaslav Nijinsky nel campo della classica.
Fred Astaire è morto a Los Angeles all’età di ottantotto anni il 22 giugno del 1987. Incredibile ma sono già passati più di trent’anni da allora …
Fu un ballerino di eccezionale arguzia muscolare (così come lo definì un critico del New York Times), ma anche un interprete elegante e delicato, acclamato mito degli anni trenta. Forse soltanto le parole che a lui dedico’ un altro grande ballerino potranno meglio esprimere la sua meritata fama:
«Quando vidi i suoi film, Mr Astaire, pensavo che tutti in America fossero così bravi e mi dissi: non danzerai mai, ragazzo mio!»
(Mickhail Baryshnikov)