Da Rivoire, non soltanto un caffè!
La cioccolata servita in tazza con panna…..
«-“Vieni con me che si va a prendere un caffè da Rivuar”
– “Da Rivuar o da Rivoire”
– “Si davvero, il cognome l’era italiano, mica francese”
– “Eran piemontesi”
– “Tu lo sai che prima al posto di questo palazzo c’era la Loggia dei Pisani e anche l’Arte del Cambio?”
-“Ma da quando?”
-“Mah, il palazzo mi pare sia dell’800, con Firenze Capitale”»
Queste le conversazione che spesso si odono quando si sente parlare dell’antico Caffé Rivoire, un caffè che tutti conoscono a Firenze, un locale che, per la propria posizione strategica nel centro cittadino, è sempre stato apprezzato da noi fiorentini come anche dai turisti stranieri. Probabilmente perché, nei saloni di questo storico locale ubicato in Piazza della Signoria a Firenze, si respira ancora la storia antica della nostra città.
Il locale nacque a fine Ottocento per volontà del cioccolatiere Enrico Rivoire, un torinese che arrivò in Toscana quando Firenze viveva il periodo di sua maggiore trasformazione dovuta alla presenza della corte sabauda, prima che la capitale d’Italia venisse definitivamente trasferita a Roma.
Ancora oggi, come nelle intestazioni delle prime ricevute del locale -divenute ormai storiche anch’esse- si legge: «Enrico Rivoire – Fabbrica di Cioccolata a Vapore». Ed è proprio per questa specialità piemontese che il locale che ha sede dal 1872 al piano terreno dell’ottocentesco Palazzo Lavison, divenne subito famoso.
Il Palazzo del Leone, così chiamato perchè attualmente di proprietà delle Assicurazioni Generali venete, fu l’ultimo palazzo costruito in Piazza della Signoria. L’edificio, dai tratti tipici del primo rinascimento fiorentino, riecheggia nelle sue forme dei palazzi delle grandi famiglie (in particolare i palazzi Medici Riccardi, Strozzi e Gondi) ma, a differenza di quelli originali, nel suo caso venne realizzata una serie continua di archi al fine di ospitare grandi fondi commerciali al piano terreno.
Prima della sua realizzazione, al suo posto vi erano edifici molto più caratteristici da un punto di vista architettonico, simili a quelli ancora esistenti accanto alla Loggia de’ Lanzi, quando costeggiamo l’ultima parte della piazza procedendo verso via Vacchereccia: quelle mura hanno visto gli eventi più importanti della leggendaria storia di Firenze, ospitando da sempre botteghe artigiane, uffici pubblici e anche la sede dell’Arte del Cambio.
In origine, il palazzo venne edificato per volere del nipote del conte Edoardo Lavison, nell’ anno 1866. Egli intendeva dare sede ad una cioccolateria ma poi decise di trasferirsi a Perugia dove, nel 1912, progettò e costruì la prima fabbrica della Perugina.
Enrico Rivoire, fornitore ufficiale della Casa Reale di Savoia, invece, era un torinese giunto a Firenze quando la città stava per diventare capitale del Regno d’ Italia: a sua volta, portava con sé l’arte del cioccolato e quindi pensò -facendo assai bene !- che non vi fosse luogo migliore per aprire il suo locale.
Il suo intento era quello di trasferire nel capoluogo toscano quel gusto tipicamente piemontese di ritrovarsi nei caffè del centro, concepiti come dei veri e propri salotti alla moda. E sicuramente ci riuscì, offrendo alla clientela fiorentina -che si rivelò numerosissima fin dal principio- un ottimo cioccolato prodotto interamente alla maniera artigianale grazie ad una ricetta antica e segreta. La fama del locale si diffuse ed in breve tempo anche gli artisti, i politici, i nobili e molti altri personaggi famosi iniziarono a frequentarlo per il gusto di assaporare raffinate delicatezze di pasticceria a Firenze. Con i suoi tanti tavolini all’aperto, magnificamente affacciati sulla piazza e su Palazzo Vecchio, durante i primi decenni del Novecento, Rivoire divenne l’affascinante salotto in città, un concetto che persiste anche ai nostri giorni. Infatti, i suoi arredi in legno originali si sposano sempre con i prodotti di alta qualità e con un ottimo servizio al tavolo.
Chi ha conosciuto davvero la famiglia Rivoire sostiene che questo cognome non doveva essere pronunciato alla francese (Rivuar) bensì come un cognome italiano, o meglio alla torinese, quindi Rivoire. Ma poi con il tempo, o forse soltanto perchè pronunciando il cognome alla francese la cosa faceva più chic ed il locale ci guadagnava in fama e in prestigio, fu optato per il francesismo. E così è!
Pronuncia a parte, in questo ambiente arredato e decorato tuttora secondo lo stile dei primi del ‘900 e quindi ricco di storia, si respira ancora un’aria di nuovo! Inoltre, senza ulteriori giri di parole, si gode della migliore vista su Palazzo Vecchio, la Loggia dei Lanzi o la Fontana del Nettuno!
Non per vanto campanilistico, ma tutto il mondo conosce e ama questo nostro storico locale il quale, rispetto ad allora, ha pure ampliato la propria offerta: dopo circa 100 anni di gestione della famiglia Rivoire, nel 1977 l’attività fu poi rilevata dai fratelli Bardelli che ne mantennero le caratteristiche originarie e la eccellente produzione artigianale.L’ Antica Fabbrica di Cioccolato a Vapore Rivoire si occupa ancora oggi della produzione del suo cioccolato, mantenendo una doppia funzione: non soltanto di caffè storico ma anche di manifattura del cioccolato. Ed è ancora questo l’intento anche del nuovo “custode” che è succeduto nella gestione dello storico caffè.
Lunga vita al Caffé Revoire e alla sua cioccolata in tazza…di cui io non saprei davvero fare a meno!