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La tomba degli Imperi

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E con questo abbiamo finalmente capito, come sosteneva il Manzoni, che la storia non insegna nulla. Nessuna obiezione in proposito, se non altro in queste circostanze. Perché se così non fosse oggi non avremmo la foto emblematica della disfatta americana. Non è rimasta che la fuga anticipata a concludere con una terminale umiliazione la più lunga guerra sostenuta dagli Stati Uniti d’America. 

L’Afghanistan si è rivelato il cimitero per ben tre imperi. Quello britannico. Quello sovietico. E quello americano. L’Urss cessò di esistere appena due anni dopo il ritiro. Invece, a mio vedere, per gli Usa l’inizio della fine andrebbe visto nella fatidica data dell’11 settembre 2001. E non fa nessuna differenza che i terroristi fossero sauditi e non afghani; le basi di Al Qaeda erano là, in Afghanistan. 

Sulla sua conclusione, invece, credo che siamo tutti d’accordo nel confermarla a questo 31 agosto 2021. 

Il secolo americano è arrivato a dama, come si suol dire quando si gioca a scacchi. 

Fra gli sconfitti della partita, ci siamo anche noi europei. Perciò, ritengo che faremmo bene a trarne le conseguenze, visto e considerato che di questo gioco, noi non siamo molto pratici… 

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Quella perduta era una guerra Nato e non solo americana. Israele trema. Taiwan trema. L’Europa si affida ai soliti auspici di un esercito comune. La Corea del Nord riapre i suoi reattori nucleari. La Cina, che già col virus ci ha messo in ginocchio, esulta per la ‘’fine del mito americano’’. Putin allarga la sua influenza dove Breznev fallì. Biden assicura che i talebani s’impegneranno a non minacciarci. Chi ci crede?

E poi c’è l’Isis con la sua Jihad d’esportazione. Dispongono di un arsenale formidabile abbandonato dal Pentagono: aerei, elicotteri, mezzi corazzati, persino droni. Hanno in ostaggio centinaia di americani, arma di ricatto a tempo indefinito, e i fatti accaduti in Iran ce lo hanno ampiamente insegnato. 

Non ci rimane che affidarci alle stesse parole che titolano gli articoli di prima pagina dell’editoriale del Washington Post: «Biden e i suoi generali hanno scritto il capitolo moralmente più disastroso di questo secolo».

 C’erano alternative? Ovviamente no. Bisognava sganciarsi probabilmente già molto tempo fa. Comunque, questa guerra -come tutte le guerre- giusta o non giusta che sia stata, è stata concepita male e condotta peggio. Doveva finire, si.

E questo lo sapevamo tutti ma non così: ed io, per la sua disonorevole quanto stupida e dannosa conclusione, ho davvero finito gli aggettivi. Scusatemi tanto.


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Barbara Chiarini

Barbara Chiarini nasce a Firenze nel 1967. Laureata in Architettura con indirizzo storico-restauro e conservazione dei Beni Architettonici, si ritiene un architetto per professione, una scrittrice per passione, ed una fiorentina D.O.C. Autrice del libro “Per le Antiche Strade di Firenze”, “Una finestra affacciata dull’Arno” e “Su e Giù per le strade di Firenze”, ella è anche la fondatrice nonche’ uno degli Amministratori di questo Blog.

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