Via Panzani
Via Panzani (o de’ Panzani) è intitolata alla famiglia Panzani.
Si trova a Firenze tra piazza dell’Unità Italiana e via de’ Cerretani con intersezioni di via dei Banchi e via del Giglio. La strada, tra le più trafficate del centro storico, è nel tragitto che va dalla stazione di Santa Maria Novella al Duomo.
Anticamente la strada era divisa in due tratti: il primo andava fino a via del Giglio e si chiamava via dei Cenni, dal nome di una famiglia che qui aveva le proprie case; il secondo, che arrivava fino a via dei Cerretani, si chiamava via del Pantano, perché anticamente era una zona acquitrinosa a causa dei fossati che circondavano l’antica cerchia muraria del tempo di Dante.
L’origine del nome odierno è forse proprio una deformazione di “pantano“, nonostante esistesse la famiglia Firidolfi di Panzano in Chianti, della quale però non si è a conoscenza se possedesse o meno case in questa strada.
Ad una estremità della strada si trova il canto dei Carnesecchi, dove troneggiava anticamente l’Ercolee il centauro Nesso di Giambologna, davanti al palazzo delle Cento Finestre che si chiamava appunto “Strozzi al Centauro“.
Gli altri palazzi della strada non presentano elementi di rilievo e sono piuttosto ingrigiti dal sostenuto traffico veicolare degli ultimi decenni.
Un tabernacolo della Madonna col Bambino fu scolpito da Corrado Vigni.
L’ospitalità alberghiera sulla strada è molto attiva fin dall’Ottocento, come testimoniano alcuni ospiti illustri ricordati da targhe: Giuseppe Garibaldi (22 ottobre 1867) e, cambiando completamente campo, Vincenzo Peruggia, l’operaio che riuscì a rubare la Gioconda dal museo del Louvre.
Tale albergo esiste ancora e oggi si chiama prosaicamente “Gioconda“.