Piazza di Parte Guelfa
Della serie…in giro per Firenze…⚜️!
La piazza di Parte Guelfa è un’area del centro storico di Firenze, dominata dal complesso del Palagio di Parte Guelfa e dell’ex-chiesa di San Biagio. Si accede alla piazza dal vicolo della Seta, dal chiasso di San Biagio, dal vicolo del Panico e da via Pellicceria.
Lo slargo fu in antico denominato in ragione della titolazione della chiesa di Santa Maria Sopra Porta poi dedicata a San Biagio (quindi piazza di Santa Maria Sopra Porta e successivamente piazza di San Biagio). L’attuale nome, per quanto deliberato solo nel dicembre del 1922, ha di fatto ufficializzato una denominazione che già era corrente (e come tale appare registrata nello Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze del 1913) che viceversa esalta la presenza dell’edificio che fa da quinta al lato sud dello slargo, edificato verso la fine del Duecento come residenza dei capitani di Parte Guelfa.
Segnata dalla presenza di edifici di grande valore storico e artistico, la piazza conobbe tra Settecento e Ottocento un deciso declino, in particolare per la soppressione della chiesa (1785) e per la sua successiva destinazione a rimessa dei carri del Corpo dei Pompieri, tanto che lo spazio fu inizialmente compreso nell’area delle demolizioni legate al ‘risanamento’ del Mercato Vecchio e del ghetto ebraico. Grazie però alla decisa azione dell’Associazione in difesa della Firenze antica fondata nel 1898 e forte dell’apporto di molti intellettuali stranieri, la piazza fu risparmiata dal “Risanamento” e interessata poi da un intervento di recupero e in parte di invenzione che vide prima il restauro di palazzo Canacci (1902-1904), quindi di quello già dei Giandonati (1911-1914, entrambi su direzione di Giuseppe Castellucci) e infine del complesso del palagio di Parte Guelfa, condotto da Alfredo Lensi, direttore dell’Ufficio Comunale di Belle Arti, che portò al ripristino della bifora gotica e della merlatura del palazzo (chiaramente leggibili nella documentazione fotografica ottocentesca come tamponate) e l’invenzione della scala esterna.
Al 1922 si data anche la nuova e attuale denominazione della piazza, già intitolata a San Biagio.
Danneggiata dall’esplosione delle mine poste dall’esercito tedesco in ritirata nell’agosto del 1944, la piazza ha subito ulteriori interventi di restauro negli edifici che la caratterizzano, anche in tempi molto recenti. Nel suo complesso ha tuttavia conservando l’immagine conferitale nei primi decenni del Novecento sulla base delle preesistenze tre e quattrocentesche, sicuramente con interventi ben lontani dai criteri filologici oggi imperanti, e tuttavia di grande suggestione. Per tali motivi e per quanto ancora oggi conserva di memorie antiche, lo spazio è da considerare di eccezionale valore storico e artistico.